REDAZIONE LUCCA

Recensioni in 5 minuti: "Unbroken"

Angelina Jolie nella doppia veste di regista e produttrice di Marco Andreini

La Jolie sul set del film

Lucca, 8 febbraio 2015 - "UNBROKEN" di Angelina Jolie

Angelina Jolie approda per la prima volta in doppia veste di regista e produttrice nel cinema internazionale (il suo primo film, In the Land of Blood and Honey del 2011, uscì soltanto nelle sale americane) e sceglie di portare sul grande schermo l'adattamento del libro 'Sono Ancora Un Uomo' del 2010 (di Laura Hillenbrand) rieditato oggi proprio come 'Unbroken': è la storia vera di Louis Zamperini, atleta olimpico americano e di origini italiane che durante la Seconda Guerra Mondiale sopravvisse allo schianto del suo bombardiere nelle acque del pacifico per ben 47 giorni, finché non venne salvato e imprigionato nel campo di prigionia di Omori dai Giapponesi. La Jolie sceglie un giovane cast composto da alcuni volti già noti (come Domhnall Gleeson, Garrett Hedlund e Jai Courtney) ma la scommessa più grande è il 24enne attore britannico Jack O'Connell che se la cava egregiamente anche sottoponendosi ad una trasformazione fisica evidente. Sappiamo però che non basta solamente una storia incredibile a fare un bel film e qui viene in parte a galla l'inesperienza della Jolie. Il film pecca, purtroppo, nelle scelte registiche che forse andavano gestite diversamente: dopo uno straripante inizio in cui scene di battaglia aerea si sovrappongono a flashback biografici il ritmo sembra andare lentamente alla deriva.

Le fasi che seguono l'ammaraggio saranno più lente e dilatate con un conseguente calo anche dell'attenzione e un coinvolgimento altalenante. Un peccato perché le drammatiche vicende narrate risultano a tratti pesanti. Innegabile inoltre (ed è strano dal momento che ci si basa su un libro) la mancanza di una adeguata sceneggiatura e si preferisce di gran lunga puntare sulla potenza comunicativa delle scene con immagini forti, il contrasto tra musiche e silenzi, e più che altro le lavorate espressioni sui volti dei protagonisti. Tirando le somme la colonna portante del film è indubbiamente, ripeto, il dramma bellico: quello che Zamperini è riuscito a fare va ben oltre una medaglia ai Giochi Olimpici perché come dice il sottotitolo stesso del libro, Unbroken è 'una storia epica di resistenza e coraggio', un inno alla sopravvivenza e fonte di grande ispirazione. Un film molto forte ma non perfetto che tuttavia è impreziosito da una magnifica storia vera di fronte alla quale si può solo applaudire. Una lunga e straziante lotta per una cosa che in guerra, quando tutto è perduto, può diventare la più importante: tornare a casa.

"Se ci credi puoi farcela" gli disse un giorno il fratello Alex e così è stato. Lui, non si è piegato.

Voto 6,5 / 7 [.O.] Nota: tre Nomination agli Oscar 2015 per Migliore Fotografia, Miglior Sonoro e Miglior Montaggio Sonoro.