LAURA SARTINI
Cronaca

Reddito di cittadinanza, spuntano i ‘furbetti’

Boom di richieste, centinaia di persone in coda. E c’è chi vuole cambiare la residenza

Reddito cittadinanza

Lucca, 1 febbraio 2019 - L’assalto è scattato di prima mattina, con decine di persone in coda al punto Caf e Patronato Inac Cia in via delle Tagliate. Le opportunità della manovra finanziaria fanno gola: salutare il posto di lavoro prima del previsto o incassare 780 euro è come una vincere all’Enalotto. E sapersi organizzare per tempo fa la sua differenza visto che, ad esempio, per gli appuntamenti per l’Isee, funzionale al reddito di cittadinanza (e non solo), il centro di assistenza fiscale Cia è già in affanno.

"Se mi chiedono l’appuntamento oggi per l’Isee – dice Sergio Pagliai, direttore dell’Inac – si va a aprile. Per ora ai nostri utenti che vogliono capire se hanno i requisiti stiamo chiedendo di preparare la dichiarazione Isee, ma ancora non abbiamo i moduli per la richiesta del reddito di cittadinanza che scatterà dal primo aprile. E’ attesa una convenzione tra Caf e Inps. Il modulo cartaceo, quando lo avremo, dovrà essere consegnato alla posta, o online al Caf, sempre previa la convenzione che deve ancora arrivare".

Un percorso a ostacoli, con diversi tasselli mancanti. Gli impiegati vivono in trincea. Non c’è un attimo di respiro, soprattutto nella mattina (gli uffici restano aperti a orario continuato fino alle 18.30). Ogni giorno sono alle prese con 100 fino anche a 130 persone, tutti in fila con il numero. E con una bella gamma di umori. C’è chi si arrabbia perchè i moduli non ci sono, chi pensa di poter ottenere il reddito seduta stante, chi si stanca dell’attesa e protesta. Intanto fuori qualcuno si organizza. E cambia la residenza. Non è sicuramente un caso che le richieste di cambio di residenza siano esplose al Comune di Lucca, negli ultimi tempi.

"Ci sono effettivamente dei paradossi» fa notare il direttore Inac. «Nella piena legittimità e rispondenza rispetto ai requisiti se un giovane di ottima famiglia si distacca dal nucleo originario e va effettivamente a risiedere nella seconda o terza casa di proprietà dei genitori, acquista il diritto al reddito di cittadinanza. Intendiamoci, non è così automatico. Intanto i ragazzi sotto i 26 anni si intendono comunque inclusi nel nucleo di provenienza. E anche per gli altri le procedure per mantenere l’assegno sono complicate: devono fare continui corsi di formazione e esperire diversi adempimenti. Per ora non possiamo ancora azzardare una previsione, ma è probabile che alla fine siano solo le famiglie completamente senza lavoro a beneficiarne, quindi un numero contenuto".

La valanga di richieste ha letteralmente travolto gli uffici di assistenza fiscale e i patronati, e non da adesso: è da dicembre scorso che gli impiegati sono in prima linea di fronte al fuoco di fila di domande. "Una mole enorme di richieste – spiega Pagliai – con adempimenti che si moltiplicano. Abbiamo preso una persona per 3 mesi, un altro giovane viene dal servizio civile. Stiamo aperti tutta la settimana a orario continuato e anche il sabato mattina. Ci vorrebbero decisamente più forze in campo".