DINO MAGISTRELLI
Cronaca

Revocata la cittadinanza a Mussolini

Nel consiglio comunale di martedì, al secondo punto dell’ordine del giorno c’era la revoca della cittadinanza onoraria di Benito Mussolini,...

Nel consiglio comunale di martedì, al secondo punto dell’ordine del giorno c’era la revoca della cittadinanza onoraria di Benito Mussolini,...

Nel consiglio comunale di martedì, al secondo punto dell’ordine del giorno c’era la revoca della cittadinanza onoraria di Benito Mussolini,...

Nel consiglio comunale di martedì, al secondo punto dell’ordine del giorno c’era la revoca della cittadinanza onoraria di Benito Mussolini, concessa circa un secolo fa all’allora presidente del consiglio e duce del Fascismo, in pratica da quasi tutti i Comuni italiani. Commenta l’assessore comunale Ilaria Pellegrini (nella foto): "In consiglio comunale, con voto compatto della maggioranza, abbiamo revocato la cittadinanza onoraria a Mussolini, concessa dal nostro Comune nel 1924, come da molti altri all’epoca, quale esito obbligato di un disegno del regime volto ad alimentarne il culto. Il giudizio su Mussolini lo ha già dato la storia. Questo atto, doveroso da un punto di vista etico e morale, non fa altro che ratificarlo. Un ringraziamento all’associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) per il prezioso lavoro di testimonianza che porta avanti con passione ed impegno costante".

Per la minoranza, tre consiglieri hanno votato contro e uno si è astenuto. Non è mai stato ufficializzato il numero preciso in quanti, dei 7.896 comuni italiani, Mussolini sia ancora cittadino onorario, ma è presumibile siano diverse centinaia. Nel 1924 una nota interna della presidenza del consiglio stimava che fossero stati quasi 7 mila i Comuni che, un secolo fa, avevano conferito la cittadinanza onoraria al duce. Da qualche anno, infine, le proposte di revoca della cittadinanza per indegnità a Mussolini suscitano polemiche e divisioni, sul presupposto che non avrebbe senso cancellare, dopo cento anni, una delibera comunale, presa in contesto politico e sociale così lontano e ormai consolidato e storicizzato.

Dino Magistrelli