RIBELLI E BACCELLI
Il mi’ Bastardo era ‘n mondo a parte,
era la vita fatta su misura;
s’era ‘na ghenga ch’un avea paura
di gioassi ogni giorno le su’ carte.
Si potea anche sembra’ de’tteppistelli,
sempre in istrada, ch’era ‘na fucina
p’escogita’ la dritta sopraffina
e costruicci sopra de’ccastelli.
Ma bastava ‘ncontrà ‘na ragazzina
e vell’iriducibili monelli,
beffardi e acuti ‘ome ‘na faina,
si rivelavan timidi baccelli.
Gradassi che avean messo la sordina,
con le ghigne sprezzanti da ribelli,
bruciate da’ rossor della faccina.