“Ribelli e baccelli“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

L'articolo descrive il contrasto tra l'immagine ribelle e spavalda di un gruppo di giovani e la loro vera natura timida e sensibile quando si trovano di fronte a una ragazza.

RIBELLI E BACCELLI

Il mi’ Bastardo era ‘n mondo a parte,

era la vita fatta su misura;

s’era ‘na ghenga ch’un avea paura

di gioassi ogni giorno le su’ carte.

Si potea anche sembra’ de’tteppistelli,

sempre in istrada, ch’era ‘na fucina

p’escogita’ la dritta sopraffina

e costruicci sopra de’ccastelli.

Ma bastava ‘ncontrà ‘na ragazzina

e vell’iriducibili monelli,

beffardi e acuti ‘ome ‘na faina,

si rivelavan timidi baccelli.

Gradassi che avean messo la sordina,

con le ghigne sprezzanti da ribelli,

bruciate da’ rossor della faccina.