FRANCESCO MEUCCI
Cronaca

Segreti e ricchezza del tetrapak: alla Lucart lo scarto ha nuova vita

Viaggio nello stabilimento della multinazionale lucchese: ecco come viene riutilizzato il materiale

Un dipendente nel deposito della Lucart (Foto Alcide)

Un dipendente nel deposito della Lucart (Foto Alcide)

Lucca, 26 settembre 2023 – I contenitori per bevande in Tetra Pak nascondono un grande segreto: se riciclati in modo corretto, sono un esempio perfetto di un recupero e di un riciclo che rappresenta un processo circolare unico e virtuoso.

Dove lo scarto torna a nuova vita e alimenta un processo industriale che garantisce sviluppo e ricchezza (quindi posti di lavoro) e un consistente balzo in avanti per quanto a sostenibilità e riduzione dell’impatto sull’ambiente.

Al centro di tutto ciò c’è uno degli stabilimenti produttivi della Lucart, una delle più grandi cartiere lucchesi nata nel 1953 e ancora oggi saldamente nelle mani della famiglia Pasquini.

Una multinazionale da 10 stabilimenti produttivi disseminati nel mondo, un fatturato da 717 milioni di euro (nel 2022) e oltre 1700 dipendenti, per una capacità produttiva di 396mila tonnellate di carta all’anno. E che nel polo produttivo di Diecimo (Borgo a Mozzano) ha messo assieme a Tetra Pak e Comieco una collaborazione tra industria del packaging e del riciclo che sta portando a risultati ambiziosi e fino a qualche anno fa insperati.

Facciamo un passo indietro d’obbligo: fino a qualche anno fa i contenitori in Tetra Pak erano considerati un imballaggio difficilmente riciclabile. Poi piano piano si è capito che quel poli accoppiato fatto in massima parte di cellulosa (circa il 75 per cento), di plastiche (22%) e alluminio (2%) se adeguatamente trattato poteva restituire due materie prime: nuove fibre per produrre carta e cartone e dall’alluminio e un polietilene un granulo di plastica dalle potenzialità incredibili.

Ed è qui che entra in gioco Lucart. Con la sua lunga storia di impegno nell’economia circolare e il know-how, la multinazionale lucchese dà vita al progetto Econatural per il recupero del cento per cento del Tetra Pak. Dopo anni di studio e tentativi, siamo oggi a un punto di eccellenza assoluta: con la parte in carta del contenitore di bevanda si ottiene nuova cellulosa (detta Fiberpack) di ottima qualità (perché a fibre lunghe e non sbiancata) che diventa materia prima a impatto quasi zero per i processi produttivi di Lucart.

Da plastica e alluminio deriva invece un materiale omogeneo composto da polietilene e alluminio con cui possono essere realizzati vari prodotti. A partire dai dispenser per i prodotti Lucart che spesso si vedono nei locali pubblici, fino ai prodotti a marco Newpal come i pallet riutilizzabili e le cassette per l’ortofrutta a sponde abbattibili (quelle normalmente utilizzate in tutti i supermercati).

Per cui la prossima volta che bevete un succo di frutta o del latte, preoccupatevi di riciclare in modo corretto (e per farlo basta seguire le istruzioni della raccolta differenziata in vigore nella vostra città) il contenitore in Tetra Pak, così facendo dare vita a un processo virtuoso i cui benefici ricadono su tutti.