Lucca, 30 dicembre 2016 - 214 euro, prego pagare. Nell’offensiva intrapresa dal Comune di Lucca per sanzionare la mancata o corretta applicazione della raccolta differenziata in centro ha finito per imbattersi anche uno dei locali storici per eccellenza, la Pasticceria Taddeucci di piazza SanMichele. Che si è vista arrivare un verbale, dell’importo di 214 euro, per un errato conferimento della raccolta della frazione indifferenziata. Già, proprio quella che in teoria dovrebbe creare meno problemi.Ma che per i locali pubblici, invece, è una vera e propria corsa a ostacoli, visto che si tratta principalmente di quello che i clienti depositano nei cestini dei bar, un controllo di fatto impossibile da farsi o quasi.
«Avevamo esposto di venerdì i sacchetti dell’umido e dell’indifferenziato – spiega Marino Taddeucci – ma una coppia formata da un vigile e da un operatore ecologico ci ha fatto rilevare, senza peraltro darci nessun verbale, che l’indifferenziato conteneva anche frazioni di umido. Chiaro che se volevamo fare i furbi avremmo buttato tutto nell’indifferenziato e non separato i sacchetti, ma come possiamo fare se un cliente getta un pezzetto di pasta nel cestino accanto al bancone? Non è pensabile si possa dividere quel tipo di rifiuti, che del resto nemmeno il Comune fa: basta pensare che i cestini per strada sono unici e non divisi per tipologia di rifiuto. Facciamo la raccolta con grande scrupolo, ma questo ci pare davvero sbagliato». E in effetti, pare di essere davanti al solito caso in cui il pubblico predica bene, ma razzola male, visto che a differenza di altre realtà, per strada, i rifiuti nei cestini vengono conferiti in modo non separato.
Per il Comune, da mesi impegnato in una dura campagna per limitare i conferimenti impropri, la soluzione c’è. «Non posso fare altro che ricordare agli esercizi di dotarsi di bidoni multiuso», commenta l’assessore all’Ambiente Francesco Raspini. Cosa semplice ma non troppo, anche per le dimensioni, minuscole, di molti locali. E comunque non in grado di proteggere gli esercenti da conferimenti sbagliati dei clienti, a meno che non si pensi che si debbano trasformare in operatori ecologici aggiunti. Probabilmente servirebbe più buon senso, come spiega Giovanni Martini, presidente della Commissione centro storico. «Mi pare chiaro che i commercianti non possono, per mille motivi, anche di sicurezza, andare a controllare dentro i cestini - sottolinea -. Credo occorra buon senso da parte di chi vigila, e più tolleranza. Da parte nostra, come commercianti, faremo più attenzione e se serve una riunione, ma non ci può essere chiesto altro».