Cento per cento made in Italy, anzi made in Lucca: ecco la tecnologia che permette di trattare e sterilizzare i rifiuti sanitari, specialmente quelli ad alto rischio infettivo, direttamente all’interno della stessa struttura ospedaliera, in modo sicuro, semplificato (per quanto riguarda la logistica) e sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale.
Si tratta della centrale di sterilizzazione "Waste Sterilization Services Department" (Wssd) per il trattamento dei rifiuti sanitari, realizzata da Cisa, l’azienda internazionale con sede a Lucca e che far parte di Faper Group, il gruppo italiano che si occupa di tecnologia di altissimo livello fondato da Fabio Perini e famoso in tutto il mondo per essere all’avanguardia nel campo del tissue.
Cisa da oltre 70 anni progetta e realizza prodotti e sistemi di sterilizzazione con soluzioni tecnologiche di altissimo livello per i settori ospedaliero, laboratoriale e farmaceutico e l’ultima creazione rappresenta una soluzione tanto più necessaria oggi, con l’intensificarsi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, che ha già fatto registrare un considerevole aumento della produzione di rifiuti sanitari pericolosi ad alto rischio infettivo in Italia e nel mondo.
Già largamente installato e utilizzato da Cisa in ambito internazionale, il sistema di trattamento dei rifiuti sanitari è stato presentato proprio in questi giorni alla Fiera del Levante di Bari, in occasione del 4° Forum Mediterraneo 2020 in Sanità. Sempre a Bari sono stati anche presentati l’analisi realizzata dall’ufficio studi Pricewaterhouse Coopers (PwC), diretta da Sandro Bicocchi, sul tema dei rifiuti sanitari pericolosi e sull’impatto che questi hanno sui costi di gestione, e lo studio sugli ingenti risparmi per le strutture ospedaliere che derivano dall’utilizzo delle nuove tecnologie di smaltimento.
"La centrale di sterilizzazione Waste Sterilization Services Department – spiega l’amministratore delegato di Cisa, Antonio Veronesi – fornisce una soluzione efficace alle necessità del settore, ponendo al centro di tutto il processo tre fattori strategici: l’elevata sicurezza per il personale e per l’intera struttura ospedaliera; la tutela ambientale, secondo un meccanismo meno impattante sull’ambiente; la semplificazione logistica ed economica, secondo un processo più facile da gestire e meno costoso". CISA, che si posiziona tra le prime sette imprese al mondo nel suo settore, è una delle aziende italiana ad essere ammessa al CuraItalia, il progetto nazionale per il supporto agli investimenti anti-Covid e conta su un gruppo formato da 85 dipendenti in Italia e 70 in Brasile.