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Riforma del Testo Unico del Turismo in Toscana: nuove regole per gli affitti brevi a Lucca

Modifiche in arrivo per gli affitti brevi in Toscana: Lucca pronta ad adottare regolamenti specifici per il settore.

Un gruppo di turisti in centro; a Lucca il fenomeno è in forte crescita, ma al momento la città non presenta criticità

Un gruppo di turisti in centro; a Lucca il fenomeno è in forte crescita, ma al momento la città non presenta criticità

Riforma del Testo Unico del Turismo in Toscana, si va verso una serie di modifiche che permetteranno ai Comuni con oltre 50mila abitanti ed un’alta densità turistica di adottare regolamenti specifici sugli affitti brevi, casistica in cui rientra a pieno titolo la nostra città.

Tra le novità che potrebbero ovviamente interessare anche Lucca, l’obbligo di una autorizzazione quinquennale per le locazioni per gli affitti brevi con i Comuni che sarebbero abilitati a stabilire i limiti territoriali delle stesse.

Il tema è caldo, e del resto anche nella nostra città il fenomeno è in crescita. Le modifiche proposte a livello regionale stanno generando un dibattito anche politico, in attesa del voto del consiglio, ma in prima battuta il giudizio che arriva da Lucca è positivo, come conferma l’assessore al Turismo Remo Santini, che sottolinea come da tempo si chiedesse un intervento sovracomunale per regolare l’intero settore che ha evidenti ripercussioni sugli affitti di lungo periodo per gli abitanti, ma anche in tema di concorrenza tra quel tipo di strutture e quelle più propriamente alberghiere.

"Da tempo – spiega Santini – dicevamo che per regolare questo fenomeno serviva una normativa sovracomunale, ovvero definita a livello regionale e nazionale, e dunque commentiamo positivamente il fatto che ci sia la volontà di normare la questione. Poi, una volta illustrata nel dettaglio l’ipotesi, potremo entrare nel merito, ma intanto siamo contenti che ci sia la volontà di predisporre una normativa".

In ogni caso, secondo Santini, la situazione lucchese è ancora sotto controllo, a differenza di altre realtà dove sta assumendo proporzioni difficilmente gestibili con evidenti ripercussioni sugli affitti di lunga durata e dunque sulla residenza stabile e sul numero di abitanti che popolano i centri storici.

"Per quanto riguarda Lucca – aggiunge l’assessore – già l’introduzione del codice identificativo obbligatorio è servito a far emergere il sommerso, basti pensare che erano circa 1300 le attività censite e che ora ora siamo invece a 1690 in tutto il territorio comunale".

Nessun allarme, sempre secondo l’assessore, sul fenomeno degli affitti brevi.

"Non ci risulta – spiega – invece, che ci si ancora un allarme affitti brevi, lo deduciamo anche dal fatto che il numero dei residenti in centro storico rimane stabile e si colloca intorno alle 8000 persone. Certamente ci sono molti stranieri che vogliono venire a abitare da noi e che chiedono informazioni in tal senso, non solo però per delle abitazioni in centro storico, ma anche sulle colline".

Fabrizio Vincenti