REDAZIONE LUCCA

Rincari suolo pubblico “A Confcommercio il fronte è compatto pronti ad azioni forti“

E’ ciò che è emerso da una affollata assemblea sul tema “Abbiamo richiesto il rinvio del provvedimento e l’assessore ci ha risposto no a mezzo stampa. Scorretto metodo e contenuto“.

Rincari suolo pubblico “A Confcommercio il fronte è compatto pronti ad azioni forti“

Confcommercio non arretra. Anzi, preannuncia guerra. Al punto da affermare che se sulla questione suolo pubblico non ci sarà una inversione di rotta “sia nel metodo che nella sostanza, siamo pronti ad appoggiare azioni di protesta anche eclatanti che ci vengono sollecitate ogni giorno con forza sempre maggiore dagli imprenditori del settore, di cui Confcommercio rappresenta la quasi totalità all’interno del centro storico”. E’ ciò che è emerso da una affollta assemblea avvenuta lunedì pomeriggio a Palazzo Sani, sede di Confcommercio, alla quale hanno preso parte alcune decine di imprenditori del settore pubblici esercizi con sede in centro storico.

L’incontro è stato voluto da Confcommercio e dai suoi sindacati Fipe, per fare il punto della situazione con gli operatori sul tema dei rincari del suolo pubblico decisi dal Comune. “La riunione di lunedì – si legge in una nota congiunta dei sindacati Fipe - ha fatto emergere una volta di più un clima di grande scontento all’interno della categoria, sia per i pesanti aumenti che vanno a colpire e penalizzare oltremodo alcune zone specifiche del centro storico, sia per le modalità e le tempistiche portate avanti dall’amministrazione comunale. Con quest’ultima che, a dispetto del tavolo di concertazione aperto qualche settimana fa, sul tema delle tariffe ha poi tirato a dritto senza ascoltare nessuna delle controproposte presentate dalle associazioni di categoria”. “Ultimo esempio in ordine di tempo – prosegue Fipe – è la nostra richiesta, protocollata in Comune con lettera formale, di spostare l’applicazione delle nuove tariffe a novembre, alla luce del fatto che le aziende abbiano già messo da tempo nei loro bilanci di previsione spese per il suolo pubblico calibrate sulle tariffe del 2023. E che adesso si trovano costretti a fare i conti con forti aumenti che creano loro grandi difficoltà. Proposta, questa, che è stata respinta dall’assessore Granucci a mezzo stampa. Non riteniamo inoltre corretto affermare che siano una minoranza le attività che avevano già presentato la domanda. Forse serve ricordare che i termini per la richiesta di concessione scadono a fine gennaio, e alla data odierna la maggior parte delle attività sono ancora in attesa, dopo aver provveduto inoltre ad implementare la documentazione richiesta rispetto agli scorsi anni”.

“E’ opportuno sottolineare – insistono i vertici dell’associazione – come, sul tema dei rincari delle tariffe, il fronte dei pubblici esercizi sia compatto, così come emerso in modo chiaro durante la riunione di lunedì. Gli operatori sono tutti dalla stessa parte: sia coloro che siano oggetto di maxi rincari, sia coloro che ne siano stati risparmiati o ne subiscano di minori. L’assessore ha fatto riferimento spesso in queste settimane, per giustificare gli aumenti e le riclassificazioni di alcune zone del centro storico, all’ormai noto studio di Imt Alti Studi. Giova dunque rimarcare una volta di più come quello studio, al di là del fatto che risalga ormai a qualche anno fa, fosse stato pensato per compiere una mappatura della cosiddetta movida lucchese. E certo niente aveva a che vedere con il settore del suolo pubblico”.