REDAZIONE LUCCA

Ritratto di “Esola“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Esola è una poesia che racconta di una donna anziana che viveva in una piccola città italiana, dove si beveva vino e si giocava a carte. La poesia descrive anche la casa della donna, piena di alcol e di stanze buie.

ESOLA

Mi ‘omprava ‘mmentini e ‘l buccellato,

e anche ‘ppezzi per l’albero, a Natale,

mia le palline, velli al cioccolato,

che po’ ‘un poteo mangia’, mi facean male.

Era l’amica della mi nonna Iole,

ma più di le’ trincava, a tutte l’ore;

da Baralla, du’ donne tutte sole

tra quartini, biroldo, e vell’odore

di briài fissi che vedevo rece,

col vino ‘n tera, e po’ la segatura;

ma a loro due ‘un ni faceva specie.

Po’ a casa sua, che mi mettea paura,

velle stanzine nere ‘ome la pece;

e lì ripuppa, oltre ogni misura:

vinello e cognacchino, ‘na mistura…

e s’abbioccava: rubizza, secca e dura.