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Rivive l’ex rifugio Lunardi Spunta il nuovo acquirente

La trattativa per l’acquista per rilevare l’attività è già a livello avanzato "E’ una società interessata alla riattivazione di impianti sciistici dismessi"

Buone nuove in arrivo per il comprensorio delle stazioni sciistiche della Garfagnana, che riunisce gli impianti di Casone di Profecchia, comune di Castiglione Garfagnana, del comune di Careggine e, con buona probabilità a breve, di nuovo quelli di Passo delle Radici, sempre a Castiglione. Qui, l’unico punto di accoglienza con servizi di albergo, rifugio, bar, ristorante e noleggio di materiale per escursioni e sci di fondo, è stato chiuso ormai da molto mesi.

La famiglia Lunardi, che ne ha curato la complessa gestione fino dalla metà del secolo scorso, trasformando il semplice rifugio montano in un punto di ritrovo d’eccezione, ha deciso di vendere il centro turistico per raggiunti limiti d’età e, finalmente, dopo diverse trattative sono arrivati gli acquirenti. Soddisfazione per la prossima ripresa dei servizi e la potenziale ricaduta sui flussi turistici, è stata espressa dall’amministrazione di Castiglione d che possiede, tra l’altro, una quota nella società partecipata "Garfagnana e l’Appennino", che si occupa della gestione del comprensorio sciistico, con Careggine e l’Unione dei Comuni della Garfagnana.

"Al momento, restano ancora da definire alcuni dettagli specifici dell’accordo – spiega il sindaco Daniele Gaspari – che annuncia un incontro in merito fissato per la fine del mese in corso - ma posso confermare il buon esito delle contrattazioni per l’acquisto del complesso turistico. L’acquirente è una società, che sarebbe interessata anche alla riattivazione di impianti sciistici da tempo dismessi. Un passaggio non di poco conto, se si pensa che già la cura dell’accoglienza e degli 8 km di piste per gli appassionati di sci da fondo, richiamavano un grande flusso visitatori da entrambe le regioni, la nostra e la confinante Emilia Romagna". "Presupposti - conclude Gaspari - che ci fanno ben sperare in una ripresa dell’area e, addirittura, in una sua futura espansione".

Il Passo delle Radici , tra l’altro il valico abitato più alto dell’Appennino con i suoi 1529 mt s.l.m, che si trova lungo la strada provinciale 72 a cavallo tra le provincie di Lucca e Modena, è sempre stato un richiamo ambientale straordinario, pur avendo perso negli anni la funzionalità di una parte degli impianti sciistici collaterali. L’area era divisa in tre settori con piste dalla diversa difficoltà, comprendente anche una cosiddetta pista nera, tra le più più difficili e adatta solo a sciatori particolarmente esperti. La riattivazione, anche parziale, di questi impianti, sarebbe un grande arricchimento per il tutto il comprensorio e l’intera Garfagnana. A festeggiare e sperare in una riapertura della stazione sciistica e, comunque, del comparto dell’accoglienza, sono anche i gestori degli altri due impianti: "maggiore è l’offerta, migliore l’ospitalità", il motto condiviso.

Fiorella Corti