Rod Stewart, che stile. Un concerto per 8mila. Tutti i grandi successi per l’entusiasmo dei fan

Uno spettacolo di gran classe incanta la platea di piazza Napoleone

Rod Stewart, che stile. Un concerto per 8mila. Tutti i grandi successi per l’entusiasmo dei fan

Rod Stewart, che stile. Un concerto per 8mila. Tutti i grandi successi per l’entusiasmo dei fan

Fa parte di quella schiera di artisti che tutti, ma proprio tutti conoscono, Rod Stewart. Ecco perché ieri sera in piazza Napoleone c’erano ottomila persone, accorse da ogni dove per vederlo in quella che era l’unica data italiana, non a caso andata “sold out“ in pochissimi giorni. Uno show attesissimo e che non ha deluso i fan, con tanti musicisti e coriste, alle quali lui lascia per altro molto spazio e qualche brano “in esclusiva“ e tutto ciò che serve a uno spettacolo: immagini, luci, effetti speciali.

E poi ci sono le canzoni: più cover che originali scritte da Sir Rod, che però fondamentalmente è sempre stato un interprete e con quella voce così particolare che si è ritrovato (e che mantiene incredibilmente bene) non poteva certo fare diversamente. Comunque, i pezzi da novanta ci sono più o meno tutti: “Tonight’s the night“, “Maggie May“, “Young turks“, “The first cut is the deepest“, “Rhythm of my heart“ (dedicata all’Ucraina, vestito di giallo e azzurro) “Baby Jane“, “Da ya think I’m sexy“ e infine “Sailing“.

Tra le grandi cover, da segnalare “Downtown train“ di Tom Waits e “Have I told you lately“ di Van Morrison, due tra gli illustri colleghi più amati da Stewart. E quando ci sono “i pezzi“, lo spettacolo va liscio che è un piacere e lo stile inconfondibile, proprio come quella dannata e fortunata voce, del baronetto Rod fa il resto.

Fiero delle sue origini scozzesi, prima di iniziare Rod fa mettere al massimo volume una registrazione della marcia tradizionale “Scotland the Brave“, suonata da tante cornamuse all’unisono. Ma se ci si aspettava una platea ingessata e inchiodata ai propri posti a sedere, ovviamente ci si è dovuti ricredere: quando sono partiti “quei“ brani, lo scatto dalla poltroncina e il ballo sono stati inevitabili. In fondo si parla di rock, di pop, di dance: di musica, insomma, che ti rimane in testa e che ti spinge a muoverti.

Il Summer si prende ora qualche giorno di pausa e riprenderà il suo programma giovedì 11 luglio, con l’ennesimo “tutto esaurito“ targato Italia: protagonista il cantautore Calcutta.

Paolo Ceragioli