REDAZIONE LUCCA

Rsa al punto di non ritorno “Subito risposte concrete“

Il monito della Uil in vista dell’incontro con il Comune di martedì “Gli errori vengono da lontano, adesso servono provvedimenti strutturali“.

Pietro Casciani e Massimiliano Bindocci

Pietro Casciani e Massimiliano Bindocci

Clima sempre più arroventato nelle Rsa, a intervenire è la Uil con il referente confederale Massimiliano Bindocci, insieme a Pietro Casciani e Stefania Fontanini della Uil Funzione Pubblica, e a Guido Carignani della Uil Pensionati Lucca. “La situazione che si è venuta a creare è estremamente preoccupante dopo la lettera della Cooperativa Proges con cui comunica l’intenzione di procedere al licenziamento dei lavoratori – sottolineano i referenti sindacali Uil – e alla conseguente proclamazione dello stato di agitazione fatta unitariamente dalle categorie che seguono i lavoratori“.

“L’appalto delle Rsa alla Pro Ges, si tratta delle strutture della Pia Casa e di Monte San Quirico - spiegano i sindacalisti Uil – scadrà a fine novembre dopo diverse proroghe, e ad oggi non vi sono certezze su cosa accadrà dopo. Nelle Residenze per Anziani del Comune ci operano circa 140 lavoratori e sono ospitate circa 120 persone anziane che necessitano assistenza. La Uil vuole sapere quale sarà il futuro da una parte dei lavoratori, dall’altra degli ospiti della struttura“. “Per la Uil di Lucca diventa determinante l’incontro con il Sindaco e l’assessore competente per avere ragguagli su quanto sta avvenendo e sulle possibili soluzioni. L’incontro– ricordano i referenti Uil – è programmato per il 1 Ottobre, apprezziamo questa disponibilità e sappiamo che gli errori partono da lontano, ma ora servono le risposte perché il tempo sta per scadere“.

Flavio Gambini, segretario generale Uil Fpl Toscana, allarga la prospettiva a tutta la sanità in regione, con numeri che “parlano“. “In 10 anni tagliati 2.115 posti letto negli ospedali toscani, drastica riduzione del personale e le alternative sul territorio sono in grave sofferenza sempre per la mancanza di professionisti. E se si dovesse applicare il Decreto Balduzzi, che va a definire gli standard ospedalieri in termini di prestazioni, livelli demografici e posti letto, avremmo una ulteriore e drammatica riduzione di ulteriori 1.000 posti letto e la soppressione di numerose attività che si troverebbero riallocate in bacini demografici più vasti. E se da una parte gli ospedali piangono – evidenzia – dall’altra i territori non possono certo gioire, basti pensare che la carenza di medici di base, registrata ad aprile 2024, parla di ben 273 posti vacanti nell’intera Toscana. E a questi vanno aggiunte le sofferenze per i pediatri di libera scelta“.