
Rodolfo Morganti, classe 1925, abitante da sempre a Cerageto, è il prezioso custode della parrocchia di San Martino e giovedì compirà 100 anni
Cerageto (Lucca), 15 aprile 2025 – Abita in Garfagnana il sagrestano in servizio più anziano d’Italia, da anni sempre portato a fare volontariato a favore della parrocchia e in questo caso nella specifica mansione di sagrestano. Parliamo di Rodolfo Morganti, conosciuto e chiamato da tutti Dolfo, classe 1925, abitante da sempre a Cerageto, piccolo paese lungo la strada regionale di Passo Radici, che giovedì compirà un secolo di vita, ancora oggi attento e prezioso “custode” della parrocchia di San Martino.
Giovedì, dunque, a Cerageto sarà festa grande, a cominciare dalle 10.30, quando verrà celebrata la messa da don Giovanni Grassi e don Riccardo Micheli, finora, gli ultimi due sacerdoti officianti a Cerageto, sotto la “tutela” dell’instancabile sagrestano, che anche giovedì preparerà tutto per la cerimonia religiosa.
“Ho visto tanti parroci passare dalla nostra chiesa – racconta Rodolfo – e ho cercato sempre di fare del mio meglio, conciliando il lavoro e la famiglia con il servizio in chiesa. “Mi ha facilitato –prosegue – anche il fatto di abitare a poche decine di metri dalla chiesa e, a volte, capita che vada a suonare le campane per la messa per poi ritornare a fare qualche lavoretto a casa. Poi di nuovo – conclude – in chiesa ad accendere le candele, quindi in sagrestia ad aiutare il sacerdote ad indossare i paramenti sacri. Se il buon Dio mi fa la grazia di stare in salute, non ho problemi a continuare a fare il sagrestano, anche perché poi, a causa della mancanza di sacerdoti, le cerimonie nella chiesa si sono ridotte di numero”.
Da una ventina d’anni la moglie Cristina Recrosio lo ha lasciato vedovo, ma l’affetto e le attenzioni non gli mancano, a cominciare dalla nuora Donatella, che principalmente si occupa di lui tutti i giorni, dei figli Giovanni e Pierluigi, i nipoti Alessia, Elisa, Ilaria ed Elena e i pronipoti Cristina e Daniele.
Per Rodolfo una vita lavorativa con tanta fatica e tanti sacrifici, prima come operaio in varie imprese della zona e poi cantoniere provinciale nei tratti Ponte di Campia–Gallicano–Fabbriche di Vallico, fino alla meritata pensione. Di Rodolfo non possiamo poi dimenticare la passione per l’orto che cura con attenzione e il suo è sempre uno dei più apprezzati durante l’annuale gara paesana dell’orto più bello. Congratulazioni e auguri, Rodolfo, nostro lettore, anche da parte de La Nazione.