"Per gli impianti di recupero e di riciclo, su forte sollecitazione di molti sindaci, viene tolto il dei 200 metri di distanza dai centri urbani. Abbiamo deciso di semplificare le procedure non per gli impianti di smaltimento, ma per quelli di riciclo e di recupero, perché le autorizzazioni regionali sono procedure molto lunghe e rigide, quindi riteniamo che sia un aggravio procedimentale che non rispetta le decisioni dei pianificatori".
Sono le parole dell’assessore regionale all’ambiente, Monia Monni, a margine dei lavori del Consiglio regionale sul del piano dei rifiuti che replica ai cittadini che hanno protestato martedì a Firenze contro la realizzazione dell’impianto di Salanetti di riciclo di pannolini, pannoloni e scarti tessili, fra Capannori e Porcari. Eppure proprio sul criterio della distanza si basava, ad esempio ad uno dei tre emendamenti del capogruppo in consiglio regionale di Fratelli D’Italia Vittorio Fantozzi ed uno della Lega, presentato dal consigliere regionale Massimiliano Baldini. Tutti e quattro gli emendamenti sono stati bocciati dalla maggioranza. "Un atto arrogante e sprezzante della volontà delle comunità di Porcari e Capannori – tuona il leghista Baldini – che si sono spese da più di un anno e che anche martedì sono Giunte a Firenze per rappresentare a tutti la gravità di quanto si sta realizzando". Ma "non c’è iente da fare – conclude Baldini – il PD non è interessato ai temi ambientali e di inquinamento". Bocciati anche gli emendamenti presentati dal capogruppo di FdI, Vittorio Fantozzi.
Nel primo si puntava sulla fascia di rispetto dai centri abitati, di almeno 200 metri, nell’attesa di una normativa regionale sulle emissioni odorigene. Con il secondo emendamento Fantozzi chiedeva aggiungere le parole "previa valutazione del contesto territoriale e ambientale in cui esso viene collocato" nell’individuazione dei siti che dovranno ospitare gli impianti. Con l’obiettivo di introdurre una forma ulteriore di tutela nei confronti della salute dei cittadini, in considerazione del fatto che esistono numerose aree industriali/produttive all’interno dei centri abitati, a ridosso dei nuclei storici delle città e, talvolta, persino in prossimità di beni e risorse tutelati. Infinem con il terzo emendamento Fantozzi mirava a "garantire una minore arbitrarietà" della procedura che, deriverebbe dalla ratio di lasciare al proponente la possibilità di avvalersi di una norma più favorevole rispetto a quella vigente fino a quel momento".
Massimo Stefanini