REDAZIONE LUCCA

Salicchi, l’opera più attesa. Da decenni le proteste fra striscioni e slogan

Nel mirino sono finiti di volta in volta i sindaci Fazzi, Favilla e Tambellini. Gli ingorghi trasformano ogni giorno l’area in una vera camera a gas.

Salicchi, l’opera più attesa. Da decenni le proteste fra striscioni e slogan

Una delle tante proteste succedutesi negli anni con striscioni e cartelli per sollecitare interventi (foto Alcide)

"Fazzi + Favilla + Tambellini=0": chi, a Lucca, non ha almeno una volta notato questo striscione, ormai annerito dallo smog che da circa dieci anni campeggia all’incrocio tra via Salicchi e il Montescendi? La situazione veicolare in quella porzione di città, a pochi passi dalle Mura in un quartiere storico come Borgo Giannotti, è letteralmente esplosiva ormai da quasi 30 anni, ovvero da quando fu realizzata la Bretellina che immette verso la zona del Palatagliate.

Un’opera indispensabile che però ha finito per creare un vero e proprio imbuto nel reticolo di piccole strade intorno al saliscendi e in particolare in via Salicchi dove i residenti hanno dovuto sopportare per decenni una situazione insostenibile da ogni punto di vista. Da quello dell’inquinamento acustico a quello del traffico veicolare con l’inevitabile contorno di polveri sottili e altri agenti inquinanti. Praticamente un condensato di quello che non dovrebbe essere in termini di vivibilità. Una situazione a cui, al di là delle promesse di intervento sistematicamente avanzate in fase elettorale e non solo, non sono seguiti dei fatti in grado di far tirare un sospiro di sollievo agli abitanti ma anche alle migliaia di automobilisti che giornalmente intasano la piccola arteria.

In tanti anni, di concreto – oltre appunto alle lunghe file di macchine in coda e ai frequenti incidenti causati dagli automobilisti che sono ormai abituati a gettarsi nell’incrocio con sprezzo del pericolo – ben poco. Tante invece le proteste, alcune clamorose e prolungate, con la richiesta sempre più disperata di aiuto, mentre gli ingorghi continuavano imperterriti e persino si aggravavano con la scelta, maturata anni addietro da parte del Comune di Capannori, di vietare al transito pesante il viale di Marlia, di fatto scaricando ulteriori volumi di traffico sull’area già a dir poco intasata. Del tutto congestionata, poi, per un semplice tamponamento. Ora, la svolta, da troppo tempo attesa.

F.Vin.