Per molti sarà ricordato come il ”prefetto delle emergenze”. Perché Francesco Esposito – che ieri ha salutato la città e la provincia con una cerimonia a palazzo del Governo – da quando è arrivato nella nostra città è passato da un codice rosso a un altro.
E ieri, salutando forze dell’ordine, amministratori e rappresentanti della società civile, non ha mancato di ricordarlo.
”Sono arrivato il 25 novembre del 2019 – ha detto Esposito – e pochi mesi dopo eravamo già alle prese con uno degli eventi di carattere straordinario che hanno segnato la mia permanenza a Lucca: la pandemia“.
Esposito è poi andato avanti ricordando le tante difficoltà che l’epidemia ha messo di fronte a istituzioni e forze dell’ordine, per proseguire con le altre emergenze che ha dovuto affrontare: la guerra della Russia all’Ucraina e l’arrivo dei profughi, le risorse del Pnrr, l’accoglienza dei profughi; oltre a tutto quello che in questo territorio è ordinaria amministrazione: dai grandi eventi come il Summer Festival, il Lucca Comics, ma anche il Carnevale di Viareggio e il Jova Beach per finire con le buone pratiche che egli ha cercato di trasmettere alle nuove generazioni in occasione delle festa della Repubblica del 2 giugno.
Insomma, sono stati quattro anni che tutti ricorderanno per sempre e che nella storia di Lucca saranno indissolubilmente legati al nome di Esposito.
Un prefetto che – come molti dei sindaci ieri presenti hanno rimarcato – ha avuto nella grande pragmaticità unita a una spiccata capacità di ascolto e alla volontà di misurarsi costantemente con il territorio, il tratto saliente del suo lungo mandato.
E se ieri al saluto quasi nessuno è voluto mancare è proprio perché Esposito ha saputo farsi apprezzare per la pacatezza nel prendere le decisioni e la grande capacità di fare squadra nell’affrontare le emergenze. Doti che gli saranno senz’altro di grande aiuto nelle prossime tappe della sua carriera.
Francesco Meucci