PAOLO CERAGIOLI
Cronaca

A Salvatores il Premio alla carriera: “Vorrei fare un film su Puccini ma lo racconterei in modo diverso”

Il regista da Oscar, ormai lucchese d’adozione, si è raccontato davanti al pubblico dell’Astra. Ricevimento al Circolo dell’Unione poi un doppio riconoscimento consegnato dal sindaco Pardini

Gabriele Salvatores intervistato da Cristina Puccinelli e Flavia Piccinni

Gabriele Salvatores intervistato da Cristina Puccinelli e Flavia Piccinni

Lucca, 1 ottobre 2023 – Gabriele Salvatores è ormai lucchese di adozione, risiedendo da tanti anni in città, ma non ha mai girato un film qui. Gli abbiamo chiesto il perché, in un incontro informale in occasione di un aperitivo offerto dal Circolo dell’Unione presieduto da Marco Treggi, tra le locandine in mostra a cura di Alessandro Orsucci.

«Mi piacerebbe tanto girare a Lucca, ma ci vuole la storia giusta. Sarebbe bello fare un film su Puccini, diverso da quello che si conosce e si pensa. Lucca è una città molto molto particolare: a parte le bellezze naturali, trovo che sia una città elegante e colta. I lucchesi rispecchiano la loro città, ma una volta che si entra in rapporto con le persone, si rivelano fantastiche. Io ho scenografo, costumista e musicista di Lucca e non per un fatto di comodità... Sono tutti come miei figli". Nel corso della masterclass “sold out“ al cinema Astra, il regista premio Oscar, sollecitato dalle domande di Cristina Puccinelli e Flavia Piccinni, ha affrontato tanti argomenti legati alla sua vita e alla sua professione, a partire dal suo arrivo a Milano, come emigrante, all’età di 6 anni.

“Sono felice del premio alla carriera - ha commentato – anche se i premi alla carriera mi fanno sentire vecchio! Ma non ho sempre sognato di fare cinema. In realtà volevo fare il musicista, ma, a parte l’incipiente calvizie, non ero abbastanza bravo e ho pensato che forse con il teatro sarei riuscito a dire le cose che sentivo, le storie che volevo raccontare. Era il 1977 e quello è stato il primo passo, poi il corso con Giorgio Strehler al Piccolo Teatro, fino a fondare il Teatro dell’Elfo".

Della serata del premio Oscar, Salvatores ha raccontato un divertente aneddoto: "Quando scendi dal palcoscenico, devi attraversare una specie di percorso di guerra, tra i giornalisti e membri dell’Academy che ti fermano e ti fanno domande. A un certo punto io e Diego Abatantuono vediamo Rita, la mia compagna e sua ex-moglie, che ci veniva incontro di corsa, inseguita dalla security e abbiamo urlato insieme: “Lasciatela stare, è mia moglie!“ E ovviamente ci hanno guardato stupiti!". Nella conversazione è poi sfuggita al regista qualche piccola anticipazione sul suo nuovo film appena finito, “Napoli-New York“.

“E’ la storia di due bambini napoletani che emigrano a New York e dico subito che non è un film politicamente corretto. Io non mi sono mai posto il problema di esserlo o no. Ognuno deve seguire la propria strada". E infine, un appello per le sale: "In Italia, contrariamente agli altri paesi, è un momento difficile per le sale. Io dico a tutti che viviamo sempre in modalità interattiva e per due ore non è bello concentrarsi, al buio ed entrare nel viaggio di un’altra persona? Questa è la magia della sala!".

Paolo Ceragioli