Sciopero alle Cartiere Carrara “Adesione oltre il 70 per cento“

Lo sciopero dei dipendenti di Cartiere Carrara a Lucca è stato motivato da richieste irrisolte e mancanza di dialogo con l'azienda, nonostante i positivi dati economici e di sostenibilità.

Sciopero alle Cartiere Carrara “Adesione oltre il 70 per cento“

Radiografia di uno sciopero con il referente Rsu Paolo Venturi insieme al segretario Uicom Toscana, Massimiliano Bindocci

“Dopo aver letto nei giorni scorsi sulla stampa le notizie entusiasmanti relative ai dati della presentazione del bilancio di sostenibilità 2023 di Cartiere Carrara, dove si raccontava di una situazione ottima dal punto di vista economico del gruppo e della battaglia per la sostenibilità, questo fatto – dichiara il Segretario Uilcom Toscana, Massimiliano Bindocci – ha aumentato la rabbia del personale che invece vede tutta un’altra realtà e che ha deciso di scioperare aderendo ad una iniziativa della Uilcom“.

Lo sciopero nelle ultime due ore di turno è andato in “onda“ ieri. “L’adesione è stata di oltre il 70% delle maestranze attive sulle linee – fa sapere Bindocci –. Come Uilcom siamo il primo sindacato nella azienda Cartiere Carrara di Via Nuvolari nel Converting con oltre 200 dipendenti, da oltre un anno ci sono delle richieste, alcune ripetute anche nel confronto sul contratto aziendale che ad oggi sono per lo più irrisolte. La verità è che fatichiamo a trovare una interlocuzione che si faccia carico concretamente e in tempi accettabili delle richieste“.

“Vogliamo risposte concrete e in tempi non biblici – così Paolo Venturi, Rsu –. Sembra di sbattere in un muro di gomma e la scusa che manca un responsabile dello stabilimento non regge più”. “Ma l’esasperazione nasce anche da alcune questioni operative e banali che si trascinano da tempo – evidenzia Bindocci –, e dal fatto che l’azienda non si fa realmente carico delle problematiche poste, con atteggiamento evasivo e dilatorio. Abbiamo questioni a nostro avviso irrisolte sulla sicurezza dove siamo anche ricorsi alla Asl, problemi sulla organizzazione del lavoro, c’è a nostro parere una gestione disciplinare non omogenea, pochissimi raffrescatori e anche sul ’tempo tuta’ saremo costretti ad andare in causa“.