LUCCA"Il sindaco ritiri la delega alla sanità al consigliere Alessandro Di Vito e segua direttamente, da presidente della conferenza dei sindaci dell’ASL della Piana": ecco la richiesta dei gruppi di opposizione che ritengono la salute dei lucchesi un argomento da evitare che finisca preda di strumentalizzazioni politiche in vista delle elezioni regionali senza considerare che, secondo gli esponenti dell’opposizione, in due anni e mezzo, a differenza delle polemiche, sono mancati i risultati.
I gruppi consiliari del centrosinistra (Pd, Lucca Futura, Sinistra con Lucca-Sinistra civica ecologista, Lucca è un grande noi, Lucca Civica-VOLT-Lucca Popolare, LibDem) chiedono un miglioramento della qualità del servizio offerto dal San Luca e dal suo pronto soccorso, così come di avere notizie sulla riorganizzazione della sanità territoriale, sul taglio delle liste di attesa e sulla salvaguardia degli immobili a vocazione socio-sanitaria.
"Su questi temi, da tempo, chiediamo un confronto sereno quanto determinato – si legge nella nota – in grado di incalzare tutti i soggetti che sono chiamati a porre in essere soluzioni concrete per il nostro territorio, e abbiamo in più occasioni dimostrato di essere pronti a collaborare al massimo, senza partito preso o difese di ufficio da portare avanti comunque. Invece, pure in occasione del consiglio comunale straordinario sulla sanità, la maggioranza bocciò senza appello la nostra proposta di individuare insieme una serie di priorità, e si è rifiutata di condividere un documento di indirizzo con impegni concreti per il sindaco e la giunta. L’unica risposta è una mozione consiliare a firma, assieme al consigliere delegato Di Vito, anche della presidente della commissione sociale e sanità Nicodemo e del capogruppo delle Lega Fagnani: un documento che ha palesemente l’unico obiettivo di attaccare a testa bassa la Regione, aprendo di fatto la campagna per quelle elezioni regionali per le quali tutti e tre i firmatari hanno notoriamente interesse".
Secondo l’opposizione, l’operato di Di Vito è decisamente inadeguato, come dimostrerebbe la relazione prodotta. "Oltre ad essere palesemente incompleta, piena di omissioni e troppo generica per essere efficace – prosegue la nota – presenta altresì problemi di metodo ben evidente. Perché sembra l’avvio di un lavoro, ma arriva ben due anni e mezzo dopo il ricevimento del suo incarico (e la domanda spontanea è: cosa ha fatto Di Vito in questa metà mandato?); e colpisce soprattutto che un documento programmatico dell’Amministrazione comunale non segua i passaggi istituzionali consoni (per esempio, la discussione nella commissione consiliare preposta), ma semmai sia allegata addirittura come corollario a una mozione di attacco politico alla Regione: dimostrazione evidente della strumentalità con cui ci si approccia al tema della salute dei cittadini".