REDAZIONE LUCCA

"Screening del colon retto Prevenzione salvavita"

Il dottor Giovanni Finucci direttore di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva spiega l’importanza degli esami gratuiti in corso per la fascia dai 50 ai 70 anni

Durante l’emergenza Covid-19 prosegue l’attività di screening del colon retto. Lo evidenzia il direttore della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’ospedale “San Luca” e degli ospedali della Valle del Serchio Giovanni Finucci, che è anche referente clinico per questo programma di screening, l’unico intervento di prevenzione oncologica, con caratteristiche di “salvavita”, rivolto anche ai soggetti di sesso maschile.

Da quanto tempo esiste il programma di screening del colon retto a Lucca?

“E’ attivo nell’ambito territoriale di Lucca dal 2000; siamo stati tra i primi in Toscana, regione che in questo campo è riconosciuta leader in Italia. Tra l’altro, di recente, sono stato nominato referente clinico per lo screening del colon-retto nell’area vasta Toscana nord ovest e questo attribuisce al nostro ospedale un ruolo centrale nell’organizzazione di questo programma”.

L’attività dello screening prosegue durante la pandemia?

“Lo screening pur facendo parte dei livelli essenziali di assistenza ha risentito notevolmente dell’ondata pandemica e della sospensione delle tante attività ritenute non urgenti anche a livello nazionale, avvenute a marzo e aprile 2020. A livello aziendale abbiamo registrato nel 2020 un calo degli inviti alla cittadinanza di circa 40.000 (di questi 7641 hanno riguardato il territorio di Lucca). Fortunatamente, grazie anche al grande lavoro portato avanti dal settore dello screening aziendale in tutto il 2021 questo gap di inviti è stato quasi completamente colmato e tutti i cittadini di età compresa tra i 50-70 anni non invitati nel 2020, unitamente agli aventi diritto del 2021, hanno ricevuto la lettera. Purtroppo il tasso di adesione è ancora basso anche per una minore propensione degli stessi a fare lo screening, anche quando sono raggiunti dall’invito“.

Si parla sempre più di colonscopia di qualità nello screening e non: che significa?

“Colonscopia di qualità significa che non ci limitiamo a considerare la qualità della nostra strumentazione o la capacità di esecuzione della singola procedura. Con la specifica di qualità intendiamo invece l’intera presa in carico del paziente che al bisogno viene inserito in un network di procedure e di consulenze specialistiche, una rete coordinata di prestazioni che solo il sistema ospedaliero del Servizio sanitario nazionale può garantire in maniera rapida ed efficace. Nel caso di ritrovamento di lesioni del colon, ad esempio, possiamo rimuoverle immediatamente o inserire il paziente in un percorso diagnosticoterapeutico personalizzato che si conclude con una procedura endoscopica operativa o con un intervento chirurgico affidato alla chirurgia laparoscopica che a Lucca gode di una eccellente tradizione grazie al direttore della struttura, dottor Carobbi, e al suo team”.

Esistono nuove tecniche endoscopiche operative?

“Si sta parlando molto della cosiddetta endoscopia operativa del terzo spazio, una nuova tecnica che consente di rimuovere lesioni anche tumorali che fino ad anni fa necessitavano un intervento chirurgico. Anche a Lucca stiamo praticando questa nuova tecnica, direi con ottimi risultati”.

Recentemente il Polo endoscopico del San Luca ha ricevuto un attestato di qualità: di che si tratta?

“Il nostro Polo endoscopico ha ricevuto un attestato di accreditamento di qualità da parte di un ente certificatore terzo per conto della società italiana di endoscopia digestiva. Si tratta di un importante riconoscimento che attesta la qualità dell’organizzazione e del lavoro dei medici e degli infermieri“.

Come sta andando lo screening nella popolazione a Lucca?

“Dopo l’avvio dello screening, si è registrata una significativa diminuzione dei nuovi casi, con un effetto protettivo per chi si sottopone al controllo, che si ripercuote anche nelle fasce di età successive“.