DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

"Scriviamo un bel finale per le mie fiabe rubate"

L’appello di un artista britannico che da cinque anni ha scelto la nostra terra. Tre opere in bronzo sono sparite da un frantoio. "Sono una parte di me"

di Daniele Masseglia

"Le grandi fiabe hanno sempre un lieto fine: mi aiutate per favore a scriverlo anche per questa storia?". La perdita improvvisa delle proprie creazioni, per un artista, è qualcosa di doloroso. Una parte di sé che se ne va dopo averla a lungo coltivata e plasmata. Peggio ancora di fronte a un furto, come quello subìto dallo scrittore e scultore britannico David Clement Davies, classe ’64, autore di una decina di romanzi fantasy dedicati agli animali (finora ne ha vendute 300mila copie, tradotte in italiano dalla Fabbri editori) e approdato a Pietrasanta verso la fine del 2017 per affinare la sua vena più artistica e tornare al suo primo amore, la scultura appunto. Un legame, quello con la terra versiliese, diventato in breve tempo molto forte, da qui la decisione di rivolgere un appello affinché possano essere ritrovate tre opere in bronzo improvvisamente scomparse a luglio da un frantoio a Querceta, il cui titolare è un suo amico. Opere tutte forgiate alla fonderia “Mariani“ di Pietrasanta: si tratta di una penna d’oca e due sculture legate alle sue fiabe, ossia “All that glitters“ (Tutto ciò che luccica) ispirata alla storia di Tremotino, personaggio creato in Germania col nome di “Rumpelstilzchen“, e “ The mortar of ambiguity“ (Il mortaio dell’ambiguità) tratto dal racconto di Baba Yaga diffuso nei paesi dell’Europa dell’est.

Gallese trapiantato a Londra, l’artista ricorda che le sue opere sono rivolte agli adulti e contengono elementi oscuri tali da farlo appartenere al filone dell’espressionismo figurativo. "Quello che conta, per me – spiega – è il potere del sentimento e della reazione. Ho avuto una sensazione molto forte quando ho scoperto che le mie tre opere non c’erano più. Il proprietario del frantoio ha fatto il giro delle fonderie locali, informando tutti del furto e chiedendo di prestare attenzione nel caso dovessero avvistarle, anche se ha paura che non ci siano molte speranze di ritrovarle. Sono finemente lavorate a mano ed estremamente riconoscibili. Se qualcuno dovesse vederle forse possiamo trovare insieme quel lieto fine che vorrei dare a questa storia. Per lo meno mi auguro che chiunque le abbia rubate abbia un gusto artistico estremamente buono". Un tocco di ironia, quello di David, per sdramattizzare un episodio molto antipatico, non solo per il valore commerciale delle tre sculture in bronzo (pari a diverse migliaia di euro) quanto soprattutto per il rapporto affettivo instaurato con loro e per il loro significato artistico e fiabesco. L’artista ripercorre il suo cammino, che lo ha visto lavorare il marmo, la creta, il gesso e il bronzo, fino alla decisione di fondere cinque fiabe per adulti con una veste del tutto originale. Una di queste, “The heavy hand of man”, l’anno scorso era stata accettata dalla giuria della Biennale d’arte di Londra. "Venire qui a Pietrasanta – conclude David – è stata l’esperienza più fantastica vista la sorprendente storia artistica di questa città. Purtroppo, dopo il Covid e traumi come la Brexit, su cui sono molto contrario, a causa di questo furto sto vivendo il lato più difficile di questa esperienza. Queste opere sono una parte di me, vorrei solo che mi venissero restituite, per favore". Affranto ma sempre ottimista e proiettato verso una nuova mostra delle sue opere, sia sculture che dipinti: dopo la Croce Verde la prossima partirà il 25 agosto al ristorante “Gatto Nero“ di Pietrasanta e si intitolerà “L’arte del buongusto“.