
Scuola secondaria di primo grado ‘G. Carducci’ dell’Ic Centro Storico
Intervistando un gruppo di professori del nostro Istituto abbiamo scoperto che una gran parte di loro vorrebbe cambiare qualcosa della scuola attuale. Per esempio: i nostri professori vorrebbero una scuola più laboratoriale e concentrata sul rapporto fra alunni e professori; la maggior parte degli insegnanti preferisce tenere i libri cartacei – come stiamo facendo attualmente – , invece alcuni di loro è favorevole ad una diffusione sempre maggiore del progetto ministeriale B.Y.O.D. ovvero sostituire ai libri cartacei i tablet personali.
Gli alunni invece vorrebbero una scuola più tecnologica ed avere a disposizione più attrezzature ‘avveniristiche’ come per esempio: tablet al posto dei comuni libri cartacei o finestre automatiche. Abbiamo anche chiesto cosa ne pensavano circa il risparmio energetico e un professore su dieci ha affermato di trovare il risparmio energetico un argomento spinoso, da approfondire ulteriormente. Ma in tutto ciò non abbiamo ancora espresso l’opinione di noi ‘giornalisti’…
Per noi la scuola di una Smart City dovrebbe dare più importanza alla tecnologia al servizio del risparmio energetico: quindi largo ai tablet che ci consentano di seguire lezioni differenti, magari più ‘agili’... e poi spazio alla ricreazione!
In generale gli adulti continuano a discutere su quale sia il materiale ecologico perfetto: un materiale che non inquini e che non danneggi l’ambiente, ma non si rendono conto che per la produzione di qualsiasi materiale hanno bisogno di danneggiare gravemente la nostra amata Terra, ad esempio: per la produzione del vetro c’è bisogno della silice che viene ottenuta distruggendo montagne sulle quali vivono animali ai quali viene distrutto l’habitat; per non parlare delle piante che vengono tagliate facendo sì che non ci siano alberi per produrre la carta (anch’esso ritenuto un materiale ecologico).
Secondo noi ragazzi una soluzione per l’inquinamento globale potrebbe essere usare la versione riciclata di ogni materiale da lavoro e far svolgere ad ognuno di esso il giusto ruolo: la carta dovrebbe essere usata per gli involucri che non contengono liquidi, il vetro per le bottiglie, la plastica solo per i contenitori del cibo. Una Smart city dovrebbe imporsi proprio tale regola alla base: ri-pensare il concetto di
sostenibilità, in maniera più precisa e responsabile. E noi giovani possiamo sicuramente far la differenza quando si parla di “buone pratiche“.