REDAZIONE LUCCA

“Sentenza Tar sul bando piscina conferma tutti i nostri dubbi“

Il Tar annulla l'assegnazione della gestione della piscina a Lucca, confermando le preoccupazioni del Pd locale. Critiche per mancanza di requisiti e irregolarità nell'intero processo.

Il tar ha accolto il ricorso del Circolo Nuoto per l’annullamento dell’assegnazione della gestione della piscina

Il tar ha accolto il ricorso del Circolo Nuoto per l’annullamento dell’assegnazione della gestione della piscina

"La sentenza del Tar che ha accolto il ricorso del Circolo Nuoto Lucca per l’annullamento dell’assegnazione della gestione della piscina del Palazzetto dello sport di Lucca non ci sorprende, ma anzi conferma le preoccupazioni che avevamo espresso assieme al capogruppo del Pd in consiglio comunale, Francesco Raspini".

A dirlo è la segreteria del Pd comunale, che poi aggiunge: "D’altronde, con buona pace dei grandi annunci dell’assessore Barsanti di una riapertura della piscina ad ottobre 2023, il dato di fatto è che anche dopo oltre un anno, questa continua ad essere chiusa. Una sentenza che non ci sorprende perché nonostante gli attacchi nervosi dell’assessore e l’ostentata sicurezza, il fatto che non si sia mai proceduti alla firma del contratto con la società vincitrice ci aveva già fatto pensare che anche in Comune qualche dubbio era subito sorto".

"Scorrendo poi le motivazioni – va avanti il Pd – e le irregolarità riscontrate, salta ad esempio agli occhi la mancanza di requisiti che erano richiesti in fase di manifestazione d’interesse. Dunque una mancanza di cui l’amministrazione sarebbe dovuta essere a conoscenza anche prima di indire il bando di gestione. Eppure, nonostante l’assessore avesse annunciato che non sarebbe più stato accettato ‘il tempo dell’anarchia e della cialtroneria‘, già un anno fa avevamo espresso le nostre perplessità sugli obiettivi di un bando che non sembrava privilegiare dei requisiti di qualità per il servizio che il nuovo gestore dovrà offrire. Ci chiediamo se il non aver mai riaperto la piscina e aver atteso la sentenza del Tar, sia servito ad evitare di ammettere che qualcosa è stato sbagliato".