REDAZIONE LUCCA

”Servizi sanitari sospesi in agosto nel centro storico”

Stop dall’8 al 23 agosto Lettera di protesta del professor Bellato sostenuta dall’Ordine dei Medici

L’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Lucca, tramite il suo presidente Umberto Quiriconi, desidera diffondere questa nota del proprio iscritto, professor Franco Bellato.

"Caro presidente, tu ed io da decenni abbiamo sempre combattuto per la difesa del ruolo medico omnicomprensivo in ogni situazione pubblica e privata. Se la Toscana non è certo in cattiva situazione nel novero delle altre Regioni, tuttavia lacune, criticità, difetti sono presenti nella Sanità Toscana. Responsabilità, in primis, anche dei Medici che hanno abdicato al loro ruolo e valore per vari motivi che bene conosciamo. E gli Amministratori, i tecnici, i controllori(?), i politici e i sindacati, hanno assunto la conduzione della Sanità. Rapporti pubblico privato, ultimo esempio lucchese".

"Il Distretto Sanitario e Sociale Centro Storico era fino a pochi anni orsono in via Mordini e ha assolto le proprie mansioni con sufficienza per la popolazione entro la cerchia muraria e poi anche fuori. Quando è stato chiuso per “superiori“ disposizioni, malgrado le proteste di tanti cittadini, a maggioranza anziani con polipatologie, si è definito il Servizio presso la Casa di cura Santa Zita. Qui si svolge attività di punto prelievo ematico e liquidi biologici, di rx tradizionale, e di degenza, anche in convenzione con SSN".

"Orbene anche quest’anno il prezioso servizio in tutti i suoi vari aspetti è interrotto dal giorno 8 al giorno 23 agosto. Questo determina una grave carenza assistenziale nella popolazione costretta ad andare in altra struttura pubblica con aggravamento della lista d’attesa o nel privato a pagamento totale. In convenzione ci si mette d’accordo tra le parti, e non è accettabile un così lungo periodo di sospensione, 3 o 4 giorni sono accettabili, come accadeva in via Mordini. Non questi giorni così numerosi e se la reverenda Casa non ritiene possibile, si chiude la convenzione e si cerca altra soluzione per il pubblico servizio. Caro Presidente, affermiamo queste cose e facciamo chiarezza e i colleghi si esprimano per il Bene dei loro pazienti e per il valore dell’opera medica. Difendiamo il Servizio pubblico e miglioriamolo e siano i medici i primi a delineare le linee direttive. Il privato faccia come vuole... ma se ha convenzioni pubbliche risponda a quanto deve fare e operare per tutti. Il Covid19 ha dimostrato, e non ve ne era bisogno, il fallimento di una medicina privata a discapito di quella pubblica. Lombardia docet, anche USA docet, i ricchi si curano, i poveri muoiono.

Non è questa la Medicina ippocratica... Medicina valida per tutti!".

Franco Bellato

medico