LUCCALa Conferenza zonale dei sindaci cambia i criterio di partecipazione degli enti alla spesa per i servizi socio-sanitari, passando alla quota ‘capitaria’. Alcuni rilevanti servizi non vengono gestiti dai singoli Comuni, ma nell’ambito di un livello territoriale più ampio, identificato nella ‘Zona distretto’, che comprende Lucca, Altopascio, Capannori, Montecarlo, Pescaglia, Porcari e Villa Basilica, gestiti quindi dai Comuni e l’Azienda USL Toscana Nord-Ovest. I sindaci Mario Pardini, Sara D’Ambrosio, Giordano Del Chiaro, la direttrice di Zona distretto Piana di Lucca Eluisa Lo Presti, gli assessori al sociale Giovanni Minniti, Valentina Bernardini, Silvia Sarti, Ugo Lunardi, Beatrice Gambini, Michele Adorni, Patrizia Benedetti e il consigliere delegato Alessandro Di Vito hanno adottato la deliberazione con cui si sancisce l’importante modifica: il costo di tali servizi non sarà infatti più ripartito tra gli enti sulla base di quanto utilizzato da cittadini, bensì in riferimento al numero degli abitanti di ciascun comune. "Si tratta di un cambio di prospettiva che segna un nuovo inizio per il percorso di integrazione socio-sanitaria, che nell’ultimo anno ha cambiato passo verso una gestione sempre più condivisa di servizi sociali – affermano i sindaci –. Stiamo facendo uno sforzo collettivo per reperire maggiori fondi e per erogare servizi e interventi sociali di qualità, per rispondere alle esigenze emergenti nella popolazione residente, riconoscendo all’ASL un ruolo di coordinamento e traino essenziali per garantire servizi efficaci e uniformi su tutto il territorio della Piana". In sostanza, precedentemente i servizi interessati erano gestiti in forma associata, poi ogni ente provvedeva a sostenere i costi dei propri residenti che effettivamente ne usufruivano.
Dal 2025 tutta la Piana di Lucca sarà considerata un unico territorio che, indipendentemente dal Comune di residenza, offrirà servizi uniformi ai suoi cittadini ed i costi saranno sostenuti da tutti gli enti coinvolti in proporzione alla popolazione residente. Un passaggio che apre la strada ad un diverso approccio nella gestione dei servizi sociali convenzionati. In questo modo anche i piccoli comuni avranno la certezza di poter affrontare anche emergenze sociali rilevanti che dovessero emergere sul proprio territorio senza rischiare di mettere a rischio i propri bilanci e i Comuni di maggiori dimensioni potranno svolgere un ruolo di attrazione e di servizio per tutta la Piana.