Settimana corta al Liceo? Il primo tentativo, che si è appena consumato al Vallisneri, ha prodotto una fumata nera. Anzi, nerissima. La novità delle lezioni su solo cinque giorni che i vertici del Vallisneri avrebbero voluto adottare a partire dal prossimo anno scolastico e per tutte le classi è, al momento, morta sul nascere. E questo perchè genitori, studenti, rappresentanti e non, in decisa maggioranza, si sono messi di traverso.
E alla fine, nell’ultimo consiglio di istituto di due giorni fa, hanno votato contro, revocandola, la delibera approvata il 21 novembre che di fatto sdoganava la sperimentazione della scuola dal lunedì al venerdì con orario 8-14 e due intervalli nella mattinata. “Non siamo contro in modo aprioristico alla settimana corta, è importante specificarlo – precisa Alessandro Capocchi rappresentante di istituti dei genitori –. Il punto è che vorremmo poter valutare questa novità, che non è da poco, con il tempo che serve per i necessari approfondimenti. La dirigente ci ha spiegato che non sarà solo questione di non fare lezione il sabato, ma proprio di avviare una diversa modalità di approccio alla didattica. Sono professore universitario, so quanto sia importante questo aspetto e proprio per questo vorremmo saperne di più prima di dare il via libera alla settimana corta. Per noi oggi questa revoca significa mettere un punto e a capo per poterne tornare a ragionare in modo più ampio e condiviso“. Qualcuno è più netto: la “rivoluzione“ non s’ha da fare perchè i cinque giorni densi di materie fino alle 14 non sarebbero l’optimum, troppo carico per chi comunque ha già impegni di sport, corsi e altro.
Per altri è un sì a metà: nulla osta se la settimana corta partirà solo con le future prime, per inserirsi ogni anno successivo sempre e solo con le prime, quindi non sulle spalle degli studenti che hanno già avviato un percorso secondo quelle che erano condizioni (e orari) “pattuiti“ partenza. Qualcuno addirittura si dice pronto a far valigie e andare a Majorana se la novità prendesse campo.
“E’ indubbiamente una novità che impatta non poco anche sulla sfera personale di famiglie e alunni – specifica il professor Capocchi, portavoce dei genitori del Liceo scientifico e linguistico Vallisneri di Sant’Anna – e quindi, nell’ottica della leale collaborazione, necessita la massima trasparenza e coinvolgimento che in questo caso non c’è stato e che va recuperato nell’interesse di tutti“. Messaggio forte e chiaro . Al Vallisneri, almeno per ora, l’idea della settimana corta si arena.
Ma è un sasso lanciato che potrebbe fare da apripista per molte scuole superiori, in particolare proprio i Licei che hanno un orario solitamente più leggero rispetto, ad esempio, agli istituti tecnici.
Laura Sartini