REDAZIONE LUCCA

Sì al restauro della storica Porta dei Vettori

L’amministrazione ha inserito l’intervento (400mila euro) nel piano triennale delle opere pubbliche e c’è fiducia per reperire i fondi

Sì al restauro della storica Porta dei Vettori

E’ sottoposta a imbracatura da anni, anche se dopo alcuni problemi strutturali è stata messa in sicurezza e quindi resa transitabile ai pedoni. Porta dei Vettori, nel centro storico di Altopascio avrà comunque un nuovo look.

I lavori di ristrutturazione e restauro sono inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche (che sarà approvato a breve insieme al bilancio di previsione 2023) e ammontano a circa 400mila euro. Il Comune sta cercando i fondi attraverso alcuni bandi a cui aveva già partecipato negli anni scorsi, senza però rientrare nella graduatoria del finanziamento. Altri dovrebbero uscire a breve anche da parte della Regione Toscana e il Municipio del Tau potrebbe rappresentare un valido candidato.

Il bando "Città murate" insieme alla generosità della Fondazione Cassa di Risparmio ha consentito al Comune di riqualificare il parco delle mura castellane, ad esempio, con l’abbattimento delle barriere architettoniche oltre all’aspetto estetico: sono stati rifatti i camminamenti, così come tutta l’illuminazione, con una maggiore valorizzazione. Intanto, sempre nel cuore della cittadina del tau, ok al restyling anche per il complesso dei silos del grano, posti sotto la terrazza della biblioteca comunale.

La restituzione alla città di quest’area aprirà una finestra su una parentesi storica importante per Altopascio: il magazzino, infatti, fu costruito nel 1773 e comprende cinque silos per la raccolta di granaglie, adiacenti all’attuale sala Granai. Da qui, o dalla porta del giardino, si accede a un corridoio che conduce a una grande sala coperta con volte a crociera, dove si ritrovano porzioni delle mura medievali e scavi archeologici che mostrano le tecniche di costruzione delle fortificazioni.

Fiducia dunque nel restauro anche per porta dei Vettori: quest’ultima era detta anticamente porta Fiorentina (di lì si usciva dal castello in direzione del capoluogo regionale) o porta dell’osteria, perché questo edificio sorgeva accanto ad essa. Il monumento ha struttura di torre merlata, con una merlatura che è stata ripristinata alla fine degli anni Venti, sostituendo una precedente copertura a capanna. Il portale, con una cornice a bozze in pietra serena, appare cinquecentesco, con ai lati due croci greche.

L’adiacente piazza Ricasoli era chiamata in epoca medicea piazza del grano, ed era distinta dai cortili intorno a cui sorgevano gli edifici di fattoria; attorno ad i trovavano le case della comunità e le botteghe degli artigiani, prevalentemente fabbri e legnaioli.

Massimo Stefanini