REDAZIONE LUCCA

Si scusa col sindaco per le frasi su facebook

Cittadino aveva rivolto accuse pesanti all’amministrazione all’indomani dell’incendio in un capannone industriale nell’estate 2019

Aveva scritto commenti su facebook diffamatori. A distanza di anni chiede scusa e il sindaco ritira la querela. Accade a Porcari dove un cittadino aveva commentato l’incendio del 15 agosto 2019.

"Un conto è la libertà di espressione e di critica, poi c’è la diffamazione – dichiara il primo cittadino – questo signore aveva vergato sui social frasi lesive dell’operato degli amministratori e dei dipendenti pubblici, accusandoli di aver taciuto i pericoli per la salute degli abitanti in occasione di un precedente incendio, in cambio di tangenti".

Parole pesanti alle quali Fornaciari rispose con una querela per ribadire l’integrità morale e la correttezza del Comune di Porcari con atti trasparenti e dimostrati. Il 22 febbraio scorso, la giunta ha deliberato il ritiro del procedimento giudiziario, (le spese legali, 1500 euro, dovranno comunque essere sostenute dal querelato).

Il motivo? L’autore dei commenti diffamatori ha presentato al sindaco le sue scuse formali per le frasi scritte su Facebook, autorizzandone la pubblicazione.

"Ritengo doveroso indirizzare alla Sua persona e all’amministrazione comunale di Porcari formali scuse per aver messo un post sul suo profilo contenente frasi diffamatorie e denigratorie del vostro operato – ha scritto – Sono una persona semplice ed animata da buone intenzioni ma in quel momento, a seguito dell’ennesimo incendio a Porcari e che rendeva l’aria irrespirabile, dovendo tutelare i genitori anziani, ho utilizzato termini e concetti che non mi sono propri, inserendo nel post dichiarazioni inutili ed infondate. Non era mia intenzione mettere in dubbio la sua onestà, né la capacità e professionalità sua e della sua amministrazione. E di questo me ne rammarico".

A questo punto, prima dell’approdo della vicenda nelle aule di tribunale, la giunta ha detto stop.

Commenta Fornaciari: "Il giudice ha compreso le mie ragioni e il cittadino è stato rinviato a giudizio. Ora che sono arrivate le scuse abbiamo ritirato la querela, perché non è nostra intenzione insistere nei confronti di chi non ha riflettuto abbastanza prima di scrivere. Questa vicenda sia da monito per tutti i cosiddetti ‘leoni da tastiera’: ogni parola ha un significato e un prezzo. Comprendo la diffusa diffidenza. Ma esistono anche persone che si mettono a servizio della comunità, per un senso alto delle istituzioni. Riappropriarci della fiducia persa: è questa la sfida politica oggi più importante per chi amministra un territorio".

Massimo Stefanini