Lucca, 6 luglio 2022 - Da ben 19 anni non si registrava un primo semestre così siccitoso a Lucca. Il periodo gennaio-giugno 2022 si è piazzato al quinto posto della classifica dei semestri siccitosi nel centro storico di Lucca a partire dall’anno 1916. Dal primo gennaio a ieri sera sono caduti in città appena 302,8 millimetri a fronte della media di 568,9 millimetri, guardando ai valori del pluviometro che si trova all’Orto botanico.
Siccità, Toscana verso lo stato di calamità
Livelli inferiori di pioggia nel primo semestre si erano registrati nel 1993 (227,6 millimetri, poi a fine anno si arrivò a 1.010,4 millimetri), nel 1945 (227,6 millimetri, trend confermato anche nel secondo semestre tanto che a fine anno si registrò il primato dell’anno più siccitoso con appena 537 millimetri), nel 2003 (288 millimetri, poi a fine anno si arrivò a 873,6 millimetri), e nel 2000 (291 millimetri, ma alla fine dell’anno si arrivò a 1.242,8 millimetri).
La ripresa del secondo semestre 2000, favorita dall’eccezionalità del mese di novembre con ben 497,4 millimetri, lascia aperta qualche speranza anche se le previsioni stagionali indicano pioggia nella media nel mese di luglio, sotto la media in agosto e nella media nel mese di settembre.
Ricordiamo che la media annua della pioggia sul centro storico di Lucca è di 1.221,6 millimetri. Significa che mancano 918,8 millimetri da oggi al 31 dicembre prossimo per raggiungere la media annua.
Situazione grave anche nel resto del territorio provinciale. Negli ultimi sei mesi nel bacino del Serchio, a fronte di precipitazioni medie attese per 820,3 millimetri, sono caduti soltanto 346,6 millimetri di pioggia. Nel bacino Versilia, a fronte di precipitazioni attese per 742 millimetri, sono caduti soltanto 343,3 millimetri di pioggia. Nel bacino Massaciuccoli, a fronte di precipitazioni attese per 443,5 millimetri, sono caduti soltanto 221,1 millimetri di pioggia.
L’indice SPI (Standardized precipitation index), parametro adimensionale standardizzato, adottato a livello internazionale per le valutazioni circa la scarsità od il surplus idrico, in funzione della scala temporale su cui è valutato consente la determinazione delle diverse tipologie di siccità, dalla meteorologica, all’agricola, all’idrologica. Con l’indice SPI abbiamo dunque un primo semestre 2022 di "siccità estrema" nel bacino del Serchio e di "siccità severa" nei bacini Versilia e Massaciuccoli.
Intanto si studiano le possibili soluzioni a questa prolungata emergenza siccità. Una riunione di coordinamento sul tema ha visto presenti la Regione Toscana, Anbi Toscana con i sei Consorzi di Bonifica, l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale e le associazioni agricole. L’obiettivo è avviare una collaborazione che porti all’apertura di un tavolo per trovare risposte alla carenza di risorsa idrica, favorendo la costruzione di nuovi invasi e la loro gestione. Un incontro fondamentale alla luce dell’importanza di questi bacini sia nelle stagioni piovose, come risposta al rischio di allagamenti che in fase di secca, come strumento di riserva idrica.
Paolo Mandoli