Sir Rod Stewart, l’intramontabile. La leggenda che fa impazzire Lucca

Stasera in ottomila al Summer Festival per l’unica data italiana del tour “One Last Time“ della star inglese

Sir Rod Stewart, l’intramontabile. La leggenda che fa impazzire Lucca

Sir Rod Stewart, l’intramontabile. La leggenda che fa impazzire Lucca

Leggendario è un aggettivo del quale si abusa spesso, ma nel caso di Rod Stewart è invece più che appropriato. Stasera alle 21, in piazza Napoleone, l’artista britannico salirà sul palco del Lucca Summer Festival davanti a circa ottomila spettatori per il suo unico show italiano. Primo del cartellone 2024 a essere annunciato, nel settembre scorso e primo a raggiungere, in pochi giorni, il “sold out“, che non ha potuto superare gli ottomila biglietti solo perché gran parte della platea sarà occupata da settori a sedere. Questo solo per far capire l’attesa che circonda il ritorno in Italia di Sir Rod, che porterà in scena “one last time“, come recitano i manifesti del tour, tutte le hit di una carriera ultracinquantennale.

Una voce inconfondibile, rauca al punto giusto per farlo ritenere il miglior cantante della sua generazione: fin dai suoi esordi con i Faces nel 1969 e passando per il Jeff Beck Group, Stewart stupì il mondo non solo con la voce ma anche per il modo di cantare, anzi, interpretare le canzoni.

Ben presto le band iniziarono a stargli strette e già nel 1969 fece uscire un album solista, passato però più o meno insservato. Già il secondo “Gasoline alley“, del 1970, grazie al brano omonimo, iniziò a far breccia nel pubblico; ma è nel 1971, con “Every Picture Tells a Story“ e il singolo “Maggie May“, che arriva il grande successo, che con “Atlantic crossing“ e il singolo “Sailing“, nel 1975, diventò clamoroso e planetario.

Grande interprete ma anche ottimo compositore, Rod ha conquistato il pubblico con il suo mix di folk, rock, blues e country. Buttiamo giù qualche titolo: “Tonight’s the Night”, “You’re In My Heart (The Final Acclaim)”, “Da Ya Think I’m Sexy?”, “Young Turks”, “Forever Young”, “Hot Legs”. Per fare qualche numero, Sir Rod ha venduto più di 250 milioni di dischi in tutto il mondo, con 10 numero 1 e 26 singoli nella Top 10 nel Regno Unito, più 17 album nella Top 10 e 16 singoli nella Top 10 negli Stati Uniti.

Ha vinto innumerevoli premi, tra i quali i due inserimenti nella Rock and Roll Hall of Fame, l’ASCAP Founders Award per la scrittura di canzoni, un Grammy Award nel 2005, un Brit Award nel 1993, un American Music Award nel 1994 e due World Music Awards nel 1993 e nel 2001, fino al riconoscimento più ambito da un britannico, la nomina a baronetto, nel 2016, da parte della regina Elisabetta II, dopo che era già stato nominato cavaliere per i suoi servizi alla musica e alla beneficenza. Padre di otto figli e appassionatissimo di calcio, Stewart non è più il “Rod the mod“, il ribelle degli anni Sessanta, ma c’è da star certi che stasera incanterà tutti, ancora una volta, dall’alto di un palcoscenico.

Paolo Ceragioli