LAURA SARTINI
Cronaca

SOS della Tela di Penelope: "Momenti non facili, la città ci sia più vicina"

La storica cooperativa coinvolge soggetti svantaggiati nell’arte del lavoro al telaio "Quando ci sono meno turisti la strada dell’autonomia è più in salita". Il super cliente è Dustin Hoffman che si è portato a Los Angeles 12 tovagliette. .

La Cooperativa Sociale “La Tela di Penelope“ si trova in. via Sant’Andrea 28

La Cooperativa Sociale “La Tela di Penelope“ si trova in. via Sant’Andrea 28

È qui, al 28 di via Sant’Andrea, a un passo dalla Torre Guinigi, che da anni ogni giorno si tessono fili pregiati, ma sopratutto si intrecciano le storie difficili di giovani in carico al centro salute mentale dell’Asl che qui trovano compagnia, imparano, eseguono al telaio e toccano con mano il frutto di abilità che magari non immaginavano di avere. È da qui che parte un piccolo grande grido di aiuto. "Non sono momenti facili, qualche difficoltà la dobbiamo fronteggiare soprattutto in questo periodo un po’ più scarico di turisti – dice la referente della Cooperativa “ La Tela di Penelope“, Annalisa Volpe –. Chi ci sostiene con costanza, e non finiremo mai di ringraziare, è la Fondazione Cassa di Risparmio e la Banca del Monte. Ci piacerebbe però diventare sempre più autonomi, magari, perchè no, con l’aiuto della città. Personalmente sono qui per volontariato, da 18 anni. Mi piace il lavoro, e sono affezionata a questi ragazzi che fanno arteterapia. Regalo soddisfazioni e grandi emozioni".

Anche Dustin Hoffman, quando era in città per il film di Greenaway ha avuto modo di apprezzare questa realtà. "È venuto a visitarci più volte, è una persona dolcissima, squisita. Veniva qui e poi andava a mangiare un pezzo di pizza da Felice, poi un salto alla gelateria". E qui, alla Tela di Penelope dove sono in funzione 5-6 telai di cui due provenienti dall’antica tessenda dell’ospedale psichiatrico di Maggiano, Hoffman ha ordinato anche un pezzo di arte (e di storia) lucchese da portarsi a Los Angeles. "Ci ha commissionato 12 tovagliette in puro cotone, color giallo ocra, che abbiamo realizzato e poi gli abbiamo fatto arrivare direttamente alla sua casa di Los Angeles. Gentilissimo, Hoffman ci ha dato riscontro con una mail, scusandosi di non averlo fatto subito solo perchè lui e sua moglie rientrando da Lucca si erano ammalati. Davvero una persona speciale". Il lavoro eseguito sui telai di questa antica arte ha un fascino senza fine. "I clienti ci sono, ma certo ce ne vorrebbero di più. C’è chi ci commissiona tappezzeria realizzata con il prezioso “filaticcio“ lucchese, magari per rivestire divano, poltrone o anche un ricco centro tavola, c’è chi ama le nostre borse. Vanno molto anche tra i turisti – ci dice Annalisa Volpe – così come le sciarpe, i centrini, tutti pezzi unici“. Un’attività che coglie il duplice bersaglio: mantenere viva un’arte e coinvolgere in questo persone con difficoltà che qui riscoprono entusiasmo e voglia di fare. “Si concentrano e si impegnano moltissimo, è commovente vedere la loro soddisfaziione quando vedono realizzato il loro lavoro. Io qui ci metto il cuore".

E si vede. Annalisa è l’anima di questo luogo fatato. Non è un caso che, forse proprio grazie alla sua passione contagiosa, sia in atto un “ritorno“ quasi insospettabile tra le nuove generazioni. "Anche nell’ultimo corso di cucito che abbiamo organizzato, appena iniziato, c’è una diciottenne che attraverso le nostre 12 lezioni vuole imparare a cucire. Il concetto di prendere buttare e cambiare sempre tutto, non è così attuale, economico non lo è mai stato. Così si ha voglia di mettere un po’ di creativtà e di tempo, ad esempio, per allargare quella gonna, per cambiare la linea di un modello, oltre che semplicemente per riparare".

Fili che uniscono, quelli della Tela di Penelope. "La nostra mission è la ricchezza artistica del lavoro tessile e artigianale e la trasmissione alle nuove generazioni di un mestiere antico ma attuale, che si origina dall’uso di uno strumento molto particolare: il telaio. Ovviamente insieme ai nostri super tessitori, dispensatori di sorrisi e di grandi gioie".

Laura Sartini