
Per “misurare la febbre“ del meteo a temperature crescenti basta un’occhiata al rio Freddana Monte San Quirico, asciutto e secco come neanche a fine agosto. E ieri si è toccato il record stagionale con 37.8 gradi rilevati ufficialmente alle 15.30 alla centralina dell’Orto Botanico, 21 gradi la minima notturna. Bruciato in 24 ore il record di domenica che era 36.2 gradi.
Gli effetti sull’agricoltura non si fanno attendere neanche per chi ha l’azienda praticamente sull’argine del fiume. “Si sta già razionando l’acqua, non ce n’è più per tutti e per tutti i giorni – spiega Cristiano Conforti dell’omonima, storica azienda agricola di frutta e verdura nel Morianese –. E noi abbiamo un sistema di irrigazione a goccia esente da sprechi. Usarlo a giorni alterni vuol dire rallentare la produzione, alla fine ridurla. Le colture hanno tutte sete, peschi, meli, peri, e anche l’orto invoca acqua. In più vicino al fiume c’è terra sabbiosa che assorbe e disperde“. Gli effetti saranno in produzioni ridotte e, probabilmente, come sempre avviene, prezzi che lievitano. Ma le conseguenze riguardano anche il “domani“. “Il problema è più grosso è la semina per le coltura invernali – spiega Conforti –. Per poterla arare la terra deve essere umida, come si dice deve essere ’in tempera’. Altrimenti addio semina e addio raccolti“. L’agricoltura è in sofferenza. Le foglie del melo, come si vede nella foto, non ne fanno segreto: stanno iniziando a “piegarsi“ e per chi conosce la terra sa che questo è un segnale d’allarme da non sottovalutare.
“Non è la prima volta che ci troviamo in questa situazione, anche se in modo più “anticipato“, anche nel 2006, 2003 successe. Conosciamo quanto il nostro lavoro abbia margini di imprevidibilità e punteremo a fare il massimo anche stavolta. Ci vorrebbero piogge – sottolinea Conforti –, ma non grandinate o bombe d’acqua perchè quelle rischiano di far peggio“. Dita incrociate, quindi, per i temporali attesi per oggi soprattutto in Garfagnana. La Regione lancia il codice giallo per temporali forti nella seconda parte della giornata di oggi sulle zone settentrionali della Toscana (più probabili sul nord-ovest).
Coldiretti Toscana invoca soluzioni strutturali come una legge speciale anti-burocrazia sul modello del Ponte di Genova per realizzare le opere infrastrutturali come invasi e laghetti necessari per far fronte alla grave emergenza idrica provocata dai cambiamenti climatici. L’associazione rilancia l’appello del Presidente nazionale, Ettore Prandini, invitando le aziende agricole della regione ad inviare le segnalazioni dei danni subiti causati dalla siccità alla Regione Toscana tramite il sistema telematico di Artea. “La situazione nei territori e le previsioni meteo per i prossimi giorni rendono sempre più evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo – così Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana –. Raccogliamo solo l’11% dell’acqua piovana, mentre l’89% va disperso, e potremmo arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che stiamo soffrendo anche quest’anno“.
Laura Sartini