REDAZIONE LUCCA

Spese e prelievi personali con il bancomat sottratto alla paziente disabile

Sotto inchiesta un’infermiera di una struttura dell’Asl in Garfagnana

Sotto inchiesta un’infermiera di una struttura dell’Asl in Garfagnana

Sotto inchiesta un’infermiera di una struttura dell’Asl in Garfagnana

Un’infermiera di 57 anni che lavora in una struttura sanitaria pubblica della Garfagnana è finita sotto inchiesta per utilizzo fraudolento di carte di credito. Si sarebbe approfittata di una donna ospite della struttura, una paziente con problemi di salute mentale che doveva seguire personalmente, utilizzando il suo bancomat per effettuare una serie di prelievi e spese personali. Il tutto per un ammontare di circa mille euro. La Procura, dopo aver acquisito i materiali raccolti dalle indagini dei carabinieri di Castelnuovo Garfagnana, ha concluso le indagini preliminari e si appresta adesso a chiederne il rinvio a giudizio.

Una vicenda dai contorni sconcertanti e non del tutto chiari. Gli episodi al centro dell’indagine risalgono all’autunno scorso ed emergono il 15 novembre, quando un responsabile Asl della struttura scopre uno strano furto. La piccola cassaforte interna viene trovata aperta senza alcun segno di forzaturea e risultano modesti ammanchi di denaro dalle buste appartenenti a dei pazienti. Si scoprono anche anomalie tra le somme prelevate con la carta bancomat di una paziente (la cui carta con relativo pin veniva custodita per provvedere alle piccole spese periodiche personali) e le cifre presenti in cassaforte.

I carabinieri di Castelnuovo scavano più a fondo e scoprono che l’infermiera che seguiva la paziente intestataria del bancomat risulta aver utilizzato la carta per spese alla Conad e per prelievi anomali dagli sportelli bancomat. Tra questi anche uno da 500 euro effettuato a fine ottobre e giustificato alla paziente con una ricevuta da 100 euro appartenente però a un’altra persona. Le cifre prelevate e le spese, per un ammontare intorno ai mille euro nel giro di appena due settimane, secondo i carabinieri sarebbero del tutto incongruenti con le modeste esigenze periodiche della donna ricoverata nella struttura. Da qui le accuse all’infermiera di essersi approfittata della situazione di fragilità della paziente e della sua fiducia per trarne uno sconcertante profitto personale.

L’infermiera, ascoltata dai militari, avrebbe negato qualsiasi irregolarità nell’utilizzo del bancomat, negando inoltre di avere alcun ruolo nel misterioso furto avvenuto nella cassaforte della struttura sanitaria dell’Asl che peraltro non le viene contestato. La parola passerà adesso ai giudici.