
Mimmo D’Alessandro, patron del Lucca Summer Festival (foto Alcide)
Lucca, 23 aprile 2020 - Sarà un’estate silenziosa, senza concerti, senza l’assalto dei turisti. Per la prima volta dopo ben 22 anni scanditi ininterrottamente dalle star del Lucca Summer Festival, ormai è chiaro che il 2020 sarà saltato a piè pari dai grandi eventi musicali. Ne parliamo con il patron del Summer, Mimmo D’Alessandro. A questo punto ci sembra scontato che il Summer slitterà al 2021, o no? "Noi non sappiamo niente di ufficiale per quanto riguarda le decisioni a livello nazionale. Ma è chiaro che du questo passo il Lucca Summer Festival sarà rinviato al prossimo anno. A noi piaceva in tutti i modi salvarlo per settembre". Rinviare a fine estate è impossibile? "Aspettiamo ancora qualche giorno per un annuncio ufficiale. Sarebbe bello, ma a dire la verità mi sentirei molto più tranquillo se venisse presa una decisione chiara non solo a livello nazionale, ma europea sui grandi festival. Temo una concorrenza sleale di altri Paesi, che magari sono più bravi di noi a programmare date e decisioni a livello politico". Avrebbe senso un minifestival a settembre? "Un mezzo festival assolutamente no. Oltretutto c’è in una situazione di attesa e di stallo difficile da affrontare tecnicamente. Facciamo videoconferenze anche con altri organizzatori. Siamo tutti nella stessa barca. Attendiamo...". E le grandi star internazionali che fanno? "Qualcuno ha posticipato già il proprio tour al 2021, altri stanno per farlo. Per loro è quasi più vitale che per noi suonare da vivo. Ormai i guadagni arrivano dagli show, non dai dischi". Concerti con migliaia di spettatori che è difficile immaginare adesso... "Non riesco a immaginarmi un concerto che non sia come prima. Emozione, contatto, lo stare insieme a sentire la musica. Per questo mi dico meglio ripartire tra un anno... Anche Montreux ha rimandato tutto al 2021". E in caso di rinvio del Summer al 2021 che succede per i 65mila biglietti già acquistati in prevendita? "Se lo show è rinviato, valgono i biglietti venduti, si mantiene lo stesso ticket per il 2021. Se un artista cancella la data, invece, dobbiamo vedere cosa viene deciso a livello nazionale". Si parla di voucher per acquistare un altro biglietto, come succede con gli alberghi o con i voli aerei, giusto? "Se ne parla, ma non c’è nulla di ufficiale e di chiaro per ora". E la D’Alessandro & Galli come affronta questa emergenza? "Cercando di salvare il salvabile e di non lasciare nessuno per strada. Abbiamo 30 dipendenti e per alcuni utilizziamo una cassa integrazione light. La mia missione è salvare l’azienda per prima cosa, ma anche salvare il Summer festival. Il che significa pensare anche a quella rete di fornitori, a quella filiera che parte dai cosiddetti invisibili. Parlo di facchini, addetti alle luci, tecnici audio, montaggio palchi, trasportatori, addetti alla logistica, runner". Tanta gente che vive grazie al festival... "E viceversa, Se spariscono certe realtà, non si fa neanche il festival. Per il Summer lavorano mille addetti ogni anno, molti specializzati. Per il concerto degli Stones nel settembre 2017 abbiamo fatto lavorare quattromila persone. Dietro un biglietto da 50 o 100 euro c’è tutto questo e molto altro". Per esempio tutto l’indotto nel commercio e nell’accoglienza? "Certo. Ho visto le saracinesche abbassate in centro, una Lucca spettrale e silenziosa. E ho visto l’erba dell’ex campo Balilla bella rigogliosa. Ecco, vorrei che qualcuno riflettesse su questo: è davvero la città che vogliamo? Il problema di Lucca era la ghiaia lasciata per qualche mese al Balilla tra Summer e Comics?". Cambierà qualcosa quando si potrà ripartire anche con i grandi eventi? "Lo spero proprio. Noi chiediamo solo di sapere per tempo cosa succede, in modo da poterci organizzare. E quindi spero che questa emergenza terribile porti anche a ridimensionare la burocrazia e certe esagerazioni che finiscono per farci lavorare con difficoltà spesso incomprensibili. Senza turismo, Lucca muore e lo vediamo bene adesso, purtroppo. Ci vuole un patto chiaro per il rilancio. E noi ci siamo". Mai pensato di abbandonare Lucca dopo questo stop forzato? "No, mai. Ormai il Summer è irrinunciabile. E poi la musica alla fine salva il mondo. Un mondo senza musica dal vivo è uno scenario terrificante, non è pensabile. Ho visto il video concerto organizzato online da Lady Gaga. La tecnologia oggi permette cose incredibili. E’ stato veramente fantastico ed è stato anche emozionante vedere che moltissimi artisti che sono esibiti con lei sono passati da Lucca: da Elton John ai Rolling Stones, a Michael Bublé...". Ottimista o pessimista sul post pandemia? "Dobbiamo essere ottimisti e unire le forze. Tanti alberghi e strutture che avevano già il tutto esaurito per il Summer ora mi chiamano tutti i giorni per sapere che succede, sperano di ripartire appena possibile. C’è gente a terra. Cari signori burocrati, è il mio appello, rivedete alcune posizioni e cerchiamo di guardare oltre il proprio naso o i propri piedi per salvare il turismo e questa splendida città". Paolo Pacini © RIPRODUZIONE RISERVATA