FRANCESCO
Cronaca

Suolo pubblico. Lo scontro è politico

Scontro tra amministrazione e Fipe Confcommercio a Lucca sulle nuove tariffe per dehors e tavolini. La concertazione contestata, ma isolamento dell'associazione evidenzia divisioni politiche più che sostanziali.

Meucci

Tutto questo, però, non ci deve distogliere l’attenzione da quello che, a nostro giudizio, è il fatto più eclatante della settimana. Vale a dire lo scontro sul suolo pubblico. Riassumendo velocemente, l’amministrazione ha concertato con le categorie una rimodulazione delle tariffe per dehors e tavolini. Una scelta fatta nel nome dell’equità e, più che legittimamente, per compensare i grandi sforzi fatti sul fronte della promozione turistica e dell’organizzazione di eventi, i cui vantaggi sono tutti a favore proprio di locali pubblici e bar. Ma non solo: questi ‘aumenti‘ sono un tentativo di arginare il proliferare dei locali che puntano alla quantità più che alla qualità. Un fenomeno capace di trasformare in un ‘mangificio‘ la piazza Anfiteatro e che, se non fermato in tempo, rischia di cambiare (in peggio) il volto a una delle poche – forse l’ultima – città turistica italiana che ha saputo mantenere intatto il proprio volto. Ebbene, tutti d’accordo. Salvo poi da parte della Fipe Confcommercio far partire un duro attacco all’amministrazione con la minaccia di ‘azione eclatanti‘ per protesta contro le nuove tariffe del suolo pubblico. A colpire, però, è stato l’isolamento in cui si è venuta a trovare l’associazione un tempo egemone nella categoria. Le altre hanno subito preso le distanze, riconoscendo sia il valore della concertazione sia la bontà delle scelte fatte. Il che dimostra come la spaccatura fra palazzo Orsetti e palazzo Sani non sia sostanziale – e qui sfidiamo chiunque a dire che non sia giusto aver rimodulato le tarrife del suolo pubblico a Lucca, visto come stanno andando le cose da un paio d’anni a questa parte – ma piuttosto politico. Un peccato. Perché i locali pubblici dovrebbero essere solo grati di poter pagare un pochino in più, preccupandosi piuttosto di pungolare l’amministrazione a non perdere di vista la qualità di eventi e promozione.