Super Duran Duran al Summer. Entusiasmo per il primo show . Oltre 9mila si scatenano in piazza

Grandissimo successo per la band britannica che ha riproposto tutte le hit più amate dal pubblico. E domani Simon Le Bon e soci torneranno sul palco di piazza Napoleone per un altro “sold out“ .

Super Duran Duran al Summer. Entusiasmo per il primo show . Oltre 9mila si scatenano in piazza

Super Duran Duran al Summer. Entusiasmo per il primo show . Oltre 9mila si scatenano in piazza

Il primo dei due “cicloni“ firmati Duran Duran si è abbattuto gioiosamente ieri sera, in una piazza Napoleone ai limiti della capienza, davanti a oltre 9mila spettatori. Successo annunciato, certo, ma mai scontato, perché alla fine sul palco puoi essere anche il numero uno, ma poi c’è da cantare, da suonare, fare spettacolo ed essere soprattutto convincente. E non è facile. Ma tutto questo, nel primo dei due show previsti per la band britannica in questo Summer Festival 2024 (si replicherà domani, sempre in piazza Napoleone, alle 21.30), è accaduto.

Simon Le Bon, Nick Rhodes, John Taylor e Roger Taylor si sono presentati in scena con le migliori intenzioni e hanno dato vita a uno show di grande impatto, ben cantato e ben suonato, con tutti quei brani che hanno fatto la fortuna della band in oltre quarant’anni di carriera e che hanno accompagnato la vita dei primi fan, dei loro figli e ora anche di qualche nipote. E tutti si sono ritrovati in piazza Napoleone ieri sera, per cantare, saltare, ballare.

Il concerto parte con “Night boat“, ovvero dagli inizi, dal primo album del 1981, che introduce la prima raffica di grandi hits: “The wild boys“, “Hungry like a wolf“ e, preceduta dal tema di James Bond, “A view to a kill“, che fanno scattare subito in piedi gli spettatori seduti. Difficile poi tornare in posizione, quando arrivano altri pezzi classici come “Notorious“, “Ordinary world“ ("Dedicata - dice Simon – ai popoli di Ucraina, Israele e Palestina")“, “Come undone“, “New moon on monday“, “Planet Earth“, “The reflex“. Senza contare “Save a prayer“ e “Rio“, proposte a fine set per creare un po’ di suspance tra quei fan, pochi in realtà, che non conoscono benissimo la “scaletta“ del tour. In realtà lo spettacolo scorre via così facilmente che non si ha il tempo di pensare a quale brano possa ancora mancare tra quelli proposti. Luci, filmati, immagini ed effetti vari fanno il resto, coinvolgendo totalmente una platea emozionalmente già travolta dalla musica.

La gente si abbraccia, si bacia, piange e, soprattutto, ride, forse ricordando un preciso momento o un certo periodo della propria vita. Ed è la magia della musica dal vivo che si ripete.

Paolo Ceragioli