REDAZIONE LUCCA

Svolta per il Ristoro e Casa del Boia Affidati per due anni a Lazzaroni “Troppo felice di tornare a Lucca“

L’imprenditore conta di aprire entro il mese: “Angolo lettura di libri e giornali, piatti e vini del territorio“. Gli assessori Pisano e Bruni: “Scongiurato il rischio di una nuova e triste chiusura prolungata“. .

“Che posso volere di più che tornare nella mia città?“, è il commento a caldo di Tony Lazzaroni, mago del catering, già gestore del Caffè delle Mura (fino al 1987), della Casina Rossa (dal 1970 al 1992) e del Don Chisciotte, oggi gestore del Cafè e ristorante del Duomo a Pisa. Da Pisa il “rientro“ a Lucca, appunto, per una nuova sfida, quella di riavviare le sorti poco felici fin qui della Casa del Boia e del Ristoro sul Baluardo San Salvatore. E’ a lui infatti che l’amministrazione comunale ha assegnato la concessione delle due strutture interconnesse, e legate al turismo dei pellegrini lungo la via Francigena, fino al 30 novembre 2025.

“Solo due anni perchè quella è la scadenza naturale del precedente contratto a cui io sono subentrato – spiega Lazzaroni –. Sono felice, il mio interesse è dare il mio contributo e mettere a disposizione la mia esperienza qui a Lucca, la città che amo e che ha le mie origini, dove ho vissuto tante esperienze sia nel mondo del catering che anche come presidente del Polo Fiere, dell’Apt, Itinera, per vent’anni anche dei ristoratori della provincia. Conto di aprire al più presto, entro il mese, per cavalcare la bella stagione. Il tutto all’insegna della lucchesità, dal vino ai piatti tipici, con angolo lettura di libri e giornali. Avremo bisogno di personale“. Lazzaroni, non c’era da dubitarne, è già a maniche rimboccate. Dovrà attendere solo gli ultimi dettagli formali perchè l’affidamento della concessione sia formalizzato dopo la risoluzione anticipata, per mutuo consenso, del rapporto contrattuale in essere con il gestore uscente. Da quel momento è stata indetta una apposita indagine di mercato, la commissione giudicatrice ha valutato le 8 istanze presentate (di cui 3 non ammesse per carenza nella documentazione amministrativa) e ha terminato i propri lavori individuando in Tony Lazzaroni il profilo idoneo.

Il canone concessorio annuo posto a base di gara (pari a 13.500 euro) è stato innalzato di

ulteriori 3.375 euro in sede di indagine di mercato per un importo finale di 16.875 euro annui (al netto dell’Iva). Soddisfazione per gli assessori al patrimonio e alla cultura, Moreno Bruni e Mia

Pisano:”Grazie al prezioso lavoro degli uffici siamo giunti in breve tempo ad una soluzione soddisfacente, con un piano adeguato che consentirà a questo luogo simbolo di tornare a disposizione di cittadini, appassionati e visitatori – dichiarano –. E’ così scongiurato il rischio di una nuova e triste chiusura prolungata“.

Laura Sartini