Tassa di soggiorno, mano tesa del Comune alle associazioni di categoria, ma nessuna retromarcia sui ritocchi alla tariffa così come al ticket per gli autobus turistici.
All’indomani dell’uscita pubblica di Federalberghi che si è dichiarata contraria all’aumento di un euro della tassa di soggiorno (solo in alta stagione), a Palazzo Orsetti si preferisce non commentare ufficialmente la presa di posizione dell’associazione di categoria che fa riferimento a Confcommercio, ma si fa capire che la decisione sul ritocco, che insieme a quello sull’approdo di bus turistici dovrebbe portare circa 5-600mila euro di incassi in più, è presa. Una posizione ribadita anche durante i lavori della commissione Bilancio.
Piena disponibilità, invece, per quanto riguarda le richieste che Federalberghi ha avanzato per iscritto, a partire dalla proposta di un tavolo di confronto periodico che serva per garantire il massimo grado di concertazione possibile.
In realtà, Federalberghi non si è limitata a questo, ma ha sollevato anche un problema annoso, che risale addirittura ai tempi in cui la tassa di soggiorno venne introdotta a Lucca sotto l’amministrazione Tambellini, ovvero la destinazione dei fondi raccolti con la tassa di soggiorno che, essendo una tassa di scopo, prevederebbe impieghi direttamente collegati al settore turistico.
Di più: Federalberghi ha ribadito la necessità di modifiche al servizio taxi, con il numero delle licenze che viene ritenuto assolutamente insufficiente per le mutate dimensioni turistiche della città.
Inoltre, dall’associazione è arrivata anche la richiesta di alcuni provvedimenti che vadano a compensare il ritocco della tassa di soggiorno, a partire da una riduzione da parte di Lucca Plus del costo per il servizio bagagli in centro storico, così come l’estensione della modalità business (che consente facilitazioni) per i clienti che sono dalle nostre parti per motivi di lavoro, anche se non necessariamente per lavoro all’interno del territorio comunale bensì tenendo presente un bacino provinciale, al fine di evitare penalizzazioni tra gli alberghi di Lucca e quelli delle realtà più vicine, a cominciare da Capannori, dove l’afflusso di clienti per motivi di lavoro è alto e dove non è presente – a differenza di Lucca – la tassa di soggiorno.
Ecco alcune delle questioni sollevate e a cui il Comune dovrà provare a dare una risposta.