Taglio di due posti in terapia intensiva. Allarme Nursind: “Cure a rischio”

Il sindacato degli infermieri di Lucca denuncia la riduzione che sarebbe frutto di una logica del risparmio. Teresa Porta: “I quattordici letti erano già sottostimati rispetto agli abitanti, ora sono due in meno“

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Una corsia di un ospedale (foto di archivio)

Lucca, 6 novembre 2024 – A due mesi dal termine delle ferie estive, con tutte le difficoltà vissute dagli operatori sanitari, e a poche settimane dall’inizio del periodo natalizio, l’Asl Toscana Nord Ovest ha deciso di mettere mano alla riorganizzazione del reparto di Terapia intensiva dell’ospedale San Luca di Lucca, per il quale a fine 2023 si era impegnata a non ridurre i posti letto. Questa recente riorganizzazione, di cui NurSind (il sindacato delle professioni infermieristiche) è venuto a conoscenza pochi giorni fa dagli stessi operatori sanitari interessati, ha messo in tensione il personale infermieristico e Oss. La riorganizzazione disposta dalla dirigenza dell’Asl prevedeva una riduzione di due letti nel periodo estivo e un ripristino all’originale assetto dei 14 posti a settembre: purtroppo, riferisce Nursind, ciò non è avvenuto a causa della carenza del personale sanitario assistenziale.

“Il mantenimento dei posti letto di terapia intensiva a 12 - spiega la segretaria territoriale Teresa Porta - è finalizzato più al risparmio che all’attenzione alle necessità del territorio. Tale processo riorganizzativo porta a una riduzione di ben sei unità infermieristiche (operatori in aspettativa, gravidanze, lunghe malattie) e di quattro Oss da impiegare in altri settori del nosocomio lucchese. E’ bene che le Istituzioni e la dirigenza dell’Azienda si ricordino che, in base ai parametri regionali, i 14 posti della Terapia intensiva di Lucca sono sottostimati rispetto al reale fabbisogno del nostro territorio (170mila abitanti nella Piana e 60mila in Valle) che necessiterebbe di almeno 20 letti".

“Negli ultimi giorni – aggiunge la referente Nursind – siamo venuti a conoscenza del fatto che nella fascia notturna sono stati tolti improvvisamente anche gli Oss, in virtù di un ulteriore processo riorganizzativo applicato in sordina e d’urgenza, all’insaputa delle organizzazioni sindacali. Siamo veramente preoccupati di queste mancate informazioni e di queste manovre dell’ultimo minuto, che minano la tutela della salute della nostra collettività e degli operatori sanitari. A oggi continuano a mancare infermieri, operatori socio sanitari e ostetriche (circa un centinaio) sia in ospedale che a livello territoriale in tutta la provincia di Lucca e purtroppo i pochi e insufficienti operatori sanitari sono sempre più anziani, stanchi e iper-utilizzati”.