Capannori (Lucca), 11 marzo 2023 - Le numerose testimonianze raccolte lo confermano. La tomba dell’esploratore capannorese Carlo Piaggia, che morì in questa località del Sudan Meridionale il 17 gennaio 1882 durante una spedizione in cui stava facendo da guida all’esploratore olandese Schuver, si trova a Karkoj, lungo il Nilo blu. E’ questa l’importante scoperta fatta dalla delegazione lucchese che dal 26 febbraio al 6 marzo scorsi ha compiuto una missione in Sudan sulle orme dell’esploratore capannorese.
Alla missione promossa e organizzata dall’Istituto Storico Lucchese – a distanza di 41 anni dalla storica spedizione del febbraio 1982 – con la collaborazione dell’Ambasciata Italiana in Sudan e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il patrocinio della Società Geografica Italiana, per rendere omaggio a Piaggia nella terra dove compì tante esplorazioni e dove visse per molti anni, oltre al sindaco Luca Menesini , hanno preso parte Giorgio Tori , vicepresidente dell’Istituto Storico Lucchese, Luca Lupi , studioso, viaggiatore, scrittore, profondo conoscitore della cultura africana e Roberto Giovannini documentarista e videomaker, membro dell’Associazione Documentaristi Italiani. In Sudan la delegazione è stata assistita dai missionari comboniani e affiancata da Gino Barsella Direttore Paese della Fondazione AVSI. Gli esiti della missione sono stati illustrati dai partecipanti al viaggio in una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche il vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Raffaele Domenici .
Durante il viaggio in Sudan la delegazione ha raccolto una serie di importanti testimonianze orali che rendono molto plausibile che la tomba di Carlo Piaggia si trovi a Karkoj, dove la memoria dell’esploratore capannorese, ricordato come l’uomo ‘bianco’ buono e gentile con la popolazione, è ancora molto viva, in un‘area posizionata subito al di fuori del cimitero musulmano. La tomba si troverebbe nell’area dove venivano sepolti gli stranieri e dove le sepolture sono indicate solo con delle pietre. Un tempo sembra ci fosse una tomba con una croce. Durante la missione la delegazione ha apposto due targhe in doppia lingua, italiano ed arabo, in ricordo di Piaggia.