Torna a tormentare la ex. Vìola gli obblighi: arrestato

In carcere un 41enne sorpreso dalla Polizia grazie al braccialetto elettronico. Aveva il divieto di avvicinarsi dopo una serie di gravi atti persecutori.

Torna a tormentare la ex. Vìola gli obblighi: arrestato

Rapido e provvidenziale l’intervento della Polizia

Era sottoposto al controllo delle forze dell’ordine con il braccialetto elettronico, ma era andato lo stesso a casa della ex alla quale non poteva avvicinarsi. E così è finito in carcere. La Polizia di Stato ha arrestato un cittadino italiano di 41 anni per violazione del divieto di avvicinamento alla parte offesa.

L’episodio risale alo scorso 9 novembre, nel primo pomeriggio, personale dell’Ufficio Divisione Anticrimine della Questura di Lucca, ha proceduto all’arresto di un uomo sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con gli obblighi di non permanere sul territorio del Comune di Lucca, di permanere nelle ore notturne fino alle 7 del mattino nella sua abitazione, e di non avvicinarsi alle ex compagne per un anno e mezzo.

L’uomo, per evitare pene più severe, aveva infatti aderito alla possibilità di essere monitorato, portando con sé il “braccialetto elettronico”. La sorveglianza speciale che gli era stata comminata dal Tribunale di Firenze su proposta del Questore, era stata decisa dopo reiterati atti persecutori e maltrattamenti, caratterizzati da particolari modalità vessatorie e aggressive, che l’uomo aveva perpetrato da più di quattro anni nei confronti della ex moglie emiliana prima e della sua ex compagna lucchese nell’ultimo anno e mezzo.

Grazie al braccialetto elettronico è stato possibile, per il personale della Centrale Operativa, rilevare immediatamente l’allarme che ha generato il dispositivo indossato dall’uomo. I poliziotti si sono quindi recati immediatamente presso l’abitazione della vittima per sincerarsi delle sue condizioni e qui hanno rintracciato il 41enne che a quel punto è stato tratto in arresto. In sede di convalida del provvedimento, il Gip, vista la gravità della condotta, ha disposto per l’uomo la misura della custodia cautelare in carcere.