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Torrefranca, lo ‘stroncatore’. La rilettura a cura di Renzo Cresti

Da centododici anni si porta appiccicata l’indelebile etichetta di nemico numero uno, di “stroncatore” per eccellenza del teatro in musica...

Lo studioso e musicologo Renzo Cresti

Lo studioso e musicologo Renzo Cresti

Da centododici anni si porta appiccicata l’indelebile etichetta di nemico numero uno, di “stroncatore” per eccellenza del teatro in musica di Giacomo Puccini. Curioso destino quello di Fausto Torrefranca, autore del libello “Giacomo Puccini e l’opera internazionale” uscito nel 1912. Saggio ancora oggi molto citato ma poco letto, che paradossalmente ha avuto l’effetto di “eclissare” gli altri fondamentali contributi di uno studioso colto e raffinato, animato da focosa vis polemica, quale Torrefranca, pioniere della musicologia moderna.

Saggio, il suo, che molti e laceranti dolori addusse a Puccini. L’incipit al fulmicotone dello storico della musica di Vibo Valentia, classe 1883, vale l’intero libro: "Questo saggio fu scritto intorno al Natale del 1910, e non è nostra colpa se vede la luce soltanto adesso. Invitati a scegliere, come soggetto di studio, una figura dell’arte musicale italiana, noi preferimmo alle altre quella di Giacomo Puccini, perché ci parve la sola che incarnasse, con la maggiore compiutezza, tutta la decadenza della musica italiana attuale e ne rappresentasse tutta la cinica commercialità, tutta la pietosa impotenza e tutta la trionfante voga internazionale". Così parlò Torrefranca. Puccini compositore cosmopolita decadente e commerciale. Pratica chiusa...

Nell’anno del centenario, Renzo Cresti, già direttore e docente di Storia della Musica presso il Conservatorio di Lucca, ha curato la ristampa anastatica del più duro j’accuse sui melodrammi del compositore lucchese, accompagnata da un’introduzione ricca di dettagliate informazioni e considerazioni. Pubblicato da dreamBook edizioni, il libro di Cresti si intitola “Le ragioni di Torrefranca. Puccini e il melodramma del XIX e XX secolo”. Un dubbio. Se letta all’“incontrario”, la sentenza Torrefranca, a dispetto dei suoi troppi ed esagerati capi d’accusa, non potrebbe rivelarsi la più veritiera “spiegazione” del perdurante successo internazionale di Giacomo Puccini?.

M.S.