"Ad oggi il 99 per cento dei Comuni della Toscana si sono adeguati o stanno per farlo alla normativa sul Piano paesaggistico, prima come legislatore poi come amministratore non mi considero un innovatore, ma questi dieci anni sono stati un’eccellente manutenzione di questa normativa": sono le parole dell’assessore regionale Stefano Baccelli che ieri ha aperto e concluso il convegno sulla riforma urbanistica e del paesaggio a dieci anni dall’entrata in vigore della legge urbanistica e dell’adozione del PIT, il Piano Paesaggistico Regionale.
Il convegno, che ha visto la presenza di numerosi esperti del settore anche provenienti da fuori regione, si è tenuto nel complesso di San Francesco, sede della Scuola degli Alti Studi di Lucca. Un’occasione per fare un bilancio.
Quanto la legge e il Piano paesaggistico sono riusciti nell’opera di contenimento del consumo di suolo? "Rispetto al consumo di suolo pianificato ha avuto effetti positivi, quanto al consumo effettivo invece risente della normativa precedente, ma teniamo conto che in esso sono considerati persino i cantieri dei lavori, che sono di per sé temporanei, e la casse di espansione".
Quanto è cresciuta tra i cittadini e amministratori la cultura del paesaggio come valore intrinseco del nostro territorio, portatore di identità e volano di sviluppo? "Mi pare sia molto cresciuta anche in relazione alla vicende del cambiamento climatico che hanno portato a comprendere come il paesaggio non vada protetto solo per la qualità della vita e per le finalità turistiche, ma anche per fare fronte ai cambiamenti climatici".
Come hanno risposto i Comuni alla nuova stagione pianificatoria? "All’inizio è stato impegnativo, perché non era stata coordinata con gli enti locali, con i professionisti, con la stessa struttura regionale. Abbiamo fatto la scelta di conservare la legge e semplificarla, introducendo correttivi, ma avendo sempre come obiettivi la riduzione del suolo e la rigenerazione. In questa legislatura sono stati impegnati 200 milioni di euro in tal senso".
Quanto ha funzionato la cogestione del Piano Paesaggistico tra Regione e Ministero? "E’ una cogestione faticosa, onestamente. Le tempistiche sono molto rallentate e ci sono oggettivamente difficoltà, abbiamo bisogno di un lavoro di aggiornamento, dobbiamo completarlo".
Cosa ha offerto il convegno di Lucca? "E’ stato un confronto positivo, anche con le altre Regioni che si sono dotate di strumenti analoghi e da esso sono venuti spunti anche per il futuro riguardo ai cambiamenti climatici, ai flussi migratori".
Fabrizio Vincenti