Lucca, 2 agosto 2015 - Essere capitale del fumetto senza peraltro avere un museo del fumetto aperto può sembrare paradossale. Perché la struttura è infatti chiusa da quasi un anno, abitata da gatti, topi e piccioni e, pur essendo comprensibilmente sottosopra per via dei prossimi cantieri, non versa proprio in perfette condizioni tra materiale accatastato e erba incolta. Per carità, alla fin dei conti è un cantiere - potrebbe sostenere qualcuno - , ma al tempo stesso «è scandaloso - sostiene il capogruppo di Forza Italia Marco Martinelli - che sia chiuso da quasi un anno e che versi in queste condizioni». Proprio così. Il «Muf» (Museo del Fumetto appunto), è chiuso all’incirca dal primo ottobre 2014. Doveva essere riaperto per i «Comics» dello scorso anno, almeno temporaneamente, con un’esposizione «lancio» che fosse il prototipo di quello che dovrà essere il «Muf» d’ora in avanti. Così almeno annunciava il Comune il 27 agosto scorso.
Ma i sogni si sono scontrati con la realtà: il museo è rimasto sbarrato per i «Comics» 2014 e, a questo punto, le porte resteranno chiuse anche per il 2015. La sfida a questo punto sarà riaprirlo per novembre 2016 quando la città festeggerà il cinquantenario del fumetto a Lucca. Per i lavori si parla di circa 500 giorni, anche se su tutto regna un po’ di mistero: gli interventi Piuss, i cui progetti sono stati realizzati a Firenze, non dovrebbero infatti interessare i due primi piani - uno proprio sopra la biglietteria e uno sul lato opposto - che a quel punto, a meno di lavori effettuati da Lucca Comics & Games oppure dal Comune, rischiano di restare nel completo abbandono. E al tempo stesso se è comprensibile il prossimo cantiere, per Martinelli di Forza Italia resta comunque scandalosa una chiusura così prolungata.
Il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale ha deciso così di effettuare un regolare sopralluogo all’interno del «Muf» documentandone il degrado interno con tanto di fotografie. Ebbene, lo spettacolo non è dei migliori. Dalle immagini si vede una piazza in preda all’abbandono, tra «ciuffi» d’erba, bancali di legno, vecchie strutture in metallo, vetro, bombole del gas accatastate nel cortile. Non meglio va al materiale, salvato dal degrado e spostato all’interno delle stanze al piano terreno. Con una curiosità che sa di paradosso e di spreco: le migliaia e migliaia di volumi di Ambrosini-Artiboni-Milazzo-Toppi sui 150 della storia d’Italia sono ancora lì, fermi e in attesa di destinazione. Secondo un primo progetto dovevano essere distribuiti alle scuole nei mesi scorsi. E invece sono ancora lì, a prendere polvere. Forse a settembre il Comune li regalerà agli studenti.
Ma ormai l’anniversario dei 150 anni è bello e che passato. Tantè. Almeno non rischieranno di finire al macero. I lavori del Piuss dovranno transitare anche dal «Muf», appena terminati quelli alla ex caserma Lorenzini. Ma c’è un ma. Nelle sale in fondo al cortile - dove ormai hanno preso residenza fissa gatti e piccioni - la scala che conduce ai piani superiori apre anche a un’interrogativo. Le stanze al primo piano dell’ala che guarda la ex Manifattura tabacchi, che fine faranno? A quanto pare questa zona non rientrerebbe nei lavori Piuss e, se lasciata a se stessa, assomiglierà più ad un film dell’orrore che ad un museo. Le scale, secondo quanto documentato attentamente da Martinelli, sono piene di escrementi di piccioni, mentre le sale che si aprono al primo piano sono letteralmente devastate: anche qui escrementi, gatti, resti di piccioni ormai scheletrici, cavi e fili della luce gettati a terra. La sfida anche qui sarà capire come, se e quando verranno restaurati tali ambienti. Perché Lucca ha bisogno anche di un suo Museo del Fumetto se vuole restare la capitale delle famose «nuvolette».
Cristiano Consorti