FIORELLA CORTI
Cronaca

Tradizione a Castiglione. Processione e mistero nella notte de “I Crocioni“

Giovedì sera c’è stata la storica rievocazione dell’ascesa di Gesù al Calvario. Ogni anno è promossa dall’Arciconfraternita del SS.Sacramento e Croce.

Il suono dei tamburi scandisce, inquietante, il suo incedere e aumenta di intensità a ogni caduta lungo la Via Crucis

Il suono dei tamburi scandisce, inquietante, il suo incedere e aumenta di intensità a ogni caduta lungo la Via Crucis

Tutta la comunità di Castiglione di Garfagnana si è riunita nella serata del Giovedì Santo per assistere e vivere con grande emozione la storica rievocazione religiosa dell’ascesa di Gesù al Calvario, conosciuta come "I Crocioni". Questo, nonostante il clima quest’anno non fosse dei migliori, con pioggia battente e vento che sferzava i volti dei fedeli presenti e arrivati da tanti territori della Valle, anche se in quantità minore del solito proprio per le condizioni meteo avverse. Un tratto distintivo dei castiglionesi, conosciuto in tutto la Garfagnana, è proprio quello di procedere con indefessa volontà collettiva e in qualsiasi situazione nel portare avanti le tradizioni che spesso, come in questo specifico caso, miscelano storia, devozione, fede e spirito di comunità, in un unico evento che si perde nel passato pur mantenendone la memoria in ogni passo svolto. Difficile la datazione della nascita de "I Crocioni", anche se dalla consultazione degli archivi storici e parrocchiali si evidenzia come sarebbero almeno due secoli che i rappresentanti dell’Arciconfraternita del SS.Sacramento e Croce del Castello di Castiglione si incaricano di onorare questa tradizione. Così, dopo la Messa in Cena Domini, celebrata dal parroco don Riccardo Micheli nella chiesa di San Michele, e i rituali previsti per rievocare l’Ultima Cena, con gli apostoli, impersonati da 12 giovani del paese e la lavanda dei piedi, entra il Cristo incappucciato e completamente vestito di bianco, a piedi scalzi e con la corona di spine sul capo. Ecco il bacio di Giuda e l’entrata delle guardie romane che lo prelevano con la forza. Da qui, prende il via la "Processione de I Crocionil" che si dipana lungo le vie del paese illuminate dalle sole torce, con il Cristo che procede faticosamente sotto il peso di una grande e pesante croce in legno, costruita da maestri artigiani locali. Il suono dei tamburi scandisce inquietante e coinvolgente il suo incedere e aumenta di intensità a ogni sua caduta, in una Via Crucis che lascia grande spazio al mistero, alimentato anche dal sacrificio compiuto dal figurate principale incappucciato e dunque nascosto alla vista e sconosciuto da tutti, all’infuori del Priore della Confraternita che ne segue la segreta vestizione. La fiamma della tradizione a Castiglione continua a essere ravvivata e alimentata senza soluzione di continuità, nei secoli.

Fiorella Corti