
Le macerie dopo l’esplosione di gas a Torre (Alcide)
Nuovo round nell’inchiesta sulla tragica esplosione di gas del 27 ottobre 2022 costata la vita a tre persone sepolte sotto le macerie di due abitazioni. Sono stati depositati dagli avvocati delle parti offese gli atti di opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura. Il magistrato inquirente, nonostante siano emerse alcune irregolarità, non ritiene che sussistano elementi sufficienti a mandare a processo i 15 indagati, ma gli avvocati che tutelano le persone offese la pensano diversamente e vogliono che sia un processo penale a chiarire eventuali responsabilità.
Richieste di andare avanti con l’iter giudiziario sono arrivate in questi giorni dai parenti delle vittime (Marta Franceschi, figlia di Luca Franceschi, e Aliki Pareti, figlia di Lyudmyla Perets, avevano inviato una lettera aperta alla cittadinanza lucchese) e anche da ambienti sindacali.
"Apprendiamo con stupore – sottolinea ora il direttivo del Circolo della Piana di Lucca di Rifondazione Comunista – la richiesta di archiviazione per i 15 indagati per l’esplosione che il 27 ottobre 2022 ha tolto la vita a tre persone: Luca Franceschi, Lyudmyla Perets e Debora Pierini. Nonostante gli errori nell’installazione dell’impianto, il pm ha stabilito che non vi fossero le prove necessarie per andare a processo. Nel rispetto del ruolo della magistratura, accogliamo con favore l’opposizione all’archiviazione presentata dai parenti delle vittime e la posizione assunta dalla Filt-Cgil, categoria nella quale aveva svolto attività sindacale Luca Franceschi. La vicenda, come Partito della Rifondazione Comunista, ci tocca particolarmente, dato che il Franceschi aveva militato nel nostro partito negli anni ‘90. Nella speranza che si possa far luce sulla questione, mandiamo alle famiglie delle vittime tutta la nostra solidarietà".
P.Pac.