
In tanti a Lucca lo conoscono, principalmente per la sua attività da avvocato, ma sono sempre di più quelli che lo apprezzano anche per la sua passione da scrittore. Emanuele Fusi (foto), dopo aver pubblicato numerosi saggi su tematiche attualità che hanno riscosso un indiscutibile successo ("White Guilt", "La sinistra degli orchi", "Dal ‘68 a Bibbiano") ha dato alle stampe il suo primo romanzo dal titolo "Tramonto a Addis" (Altaforte Edizioni, pagg. 218, 20 euro). Un lavoro ambientato nella Roma dei giorni nostri, decadente e senz’anima come sottolineano troppo spesso i romani veraci. Protagonista è Marco, storico dirigente della sinistra capitolina che non riesce più a ritrovarsi in un mondo diverso da quello sognato, in una Italia dove la bellezza sfiorisce e la speranza finisce per evaporare. Marco decide, per allontare i fantasmi di una crisi esistenziale ma anche familiare, di avventurarsi in un viaggio in Etiopia. Là incontrerà una ragazza del posto, Afrat, che lo guiderà alla conoscenza di quel paese, delle sue tradizioni, del suo inesauribile fascino. Tra locali notturni, spazi naturali da mozzare il fiato, vestigia di imperi caduti e di guerre coloniali, incontri straordinari, Marco e Afrat avranno modo di ripensare il proprio vissuto e osservare una volta di più lo scontro tra una realtà, quella africana, ancorata alla spiritualità e anche alla magia che non crede ai buonisti così di moda in Europa, e quella occidentale, che pare sempre più volgere al tramonto, all’autodistruzione.
Fabrizio Vincenti