Più procedimenti, con vari passaggi di una vicenda che è complicata. Omicidio della dottoressa Barbara Capovani, i magistrati del Tribunale di sorveglianza di Pisa rispondono a una richiesta da parte de "La Nazione" di ricostruzione delle ultime tappe giudiziarie riguardanti Gianluca Paul Seung, il 35enne accusato del delitto, e dell’applicazione della misura di sicurezza nei suoi confronti. Sulla questione si era già espresso anche il presidente del Tribunale di Lucca. Una storia che - precisano subito ha "connotazioni tecniche" "molto complesse e richiedono un elevato livello di conoscenze e approfondimento".
Quindi le varie date chiave. "Seung è stato processato dal Tribunale di Lucca per due condotte di resistenza a pubblico ufficiale, tenute rispettivamente nel dicembre 2021 e nel febbraio 2022. All’esito del processo è stato considerato incapace di intendere e volere e pertanto prosciolto; parallelamente è stato valutato come soggetto pericoloso con conseguente applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata".
"Tale genere di misura, ove non dichiarata dal Tribunale – su richiesta del pubblico ministero per ragioni di necessità e urgenza – immediatamente eseguibile, per poter essere portata ad esecuzione deve essere riesaminata dal magistrato di sorveglianza competente per territorio, previa richiesta e trasmissione degli atti da parte del pubblico ministero, nel corso di un procedimento con udienza camerale e partecipazione necessaria di quest’ultimo e del difensore dell’interessato".
Nel caso di Seung "la libertà vigilata non è stata dichiarata immediatamente eseguibile dal Tribunale di Lucca. Gli atti sono stati trasmessi dalla Procura di Pisa all’Ufficio di Sorveglianza di Pisa il 19 luglio 2022". Il 28 ottobre e il 24 novembre dello stesso anno "sono quindi pervenute due ulteriori ed analoghe richieste di accertamento della pericolosità sociale per l’esecuzione di libertà vigilata applicata nei confronti di Seung con altre due sentenze che lo avevano prosciolto dalle accuse rispettivamente di interruzione di pubblico servizio (fatto occorso a settembre 2017 nell’ospedale Versilia) e di calunnia (fatto del dicembre del 2019)".
La conclusione. "Considerata la natura dei fatti e le valutazioni rese all’esito dei processi di merito dinanzi al Tribunale, tenuto conto del carico di lavoro dell’Ufficio e del tipo e complessità dell’istruttoria necessaria, e previa riunione di tutti i procedimenti pervenuti, con decreto in data 2 febbraio 2023 si è disposta la fissazione dell’udienza per la data del 17 maggio 2023 (domani, ndr)". E "tale udienza - fanno sapere ancora i magistrati dell’ufficio di Sorveglianza - si terrà regolarmente". Resta comunque una domanda: un’eventuale misura (che non fosse la Rems) avrebbe potuto impedire ciò di cui è accusato? Il giovane era già evaso dai domiciliari.
Antonia Casini