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Spettacolo di Roberto Zappalà con la collaborazione drammaturgica di Nello Calabrò, la “Trilogia dell’estasi“ – al Teatro del Giglio Giacomo...
Spettacolo di Roberto Zappalà con la collaborazione drammaturgica di Nello Calabrò, la “Trilogia dell’estasi“ – al Teatro del Giglio Giacomo Puccini martedì 25 febbraio (ore 21) -, portata in scena dalla Compagnia Zappalà Danza, si basa su tre celeberrime composizioni che hanno segnato il percorso musicale e coreografico dello scorso secolo: il Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy, il Boléro di Maurice Ravel e Le Sacre du printemps di Igor Stravinskij.
L’après midi d’un Faune, Boléro, Le Sacre du Printemps (trilogia dell’estasi) sono le tre creazioni che compongono un unico spettacolo, tenute insieme dal comune denominatore del linguaggio chiaro e selvaggio di Zappalà. Chiave della trilogia è il lavoro sullo spazio, nel quale si va creando un “dispositivo scenico” che, volta per volta, limita, amplifica e modifica la coreografia, anche questa firmata da Roberto Zappalà. Un unico set scenico ospita la creazione, che al contempo racchiude rispettivamente l’esclusione, il corteggiamento e l’erotismo ne L’après midi d’un faune, l’inclusione, il vizio, la lussuria nel Boléro e, infine, la persecuzione e il sacrificio nel Sacre du Printemps.
Come sempre, per Zappalà, l’accento è sulle relazioni umane, sui rapporti tra uomini e donne: negati, esaltati, violati in una “riflessione” coreografica sulle derive della società contemporanea. Il primo mobile concettuale della creazione trae ispirazione da un tragico fatto di cronaca accaduto durante una festa in una villa nella campagna romana agli inizi del 2021, sul quale si innesta un’evocazione dell’iconica sequenza della festa/rito in “Eyes wide shut” di Kubrick. Il riferimento/omaggio a Kubrick esplicito nell’impianto visuale del Boléro, coniuga l’ossessività della melodia di Ravel a una danza dove l’aspetto rituale presente nel film è trasfigurato ed esaltato dall’immaginario visivo e coreografico di Zappalà.
La Compagnia Zappalà Danza, da oltre 30 anni portatrice del pensiero artistico di Roberto Zappalà, si distingue per la disponibilità di un repertorio ampio e articolato, frutto del lavoro sinergico del coreografo, del suo drammaturgo di riferimento Nello Calabrò e dei danzatori che negli anni hanno permesso la realizzazione di oltre 80 produzioni, ospitate in tutto il mondo da teatri e festival di rilievo internazionale. L’incontro con il pubblico di Zappalà è in programma martedì 25 alle 19.30 nel ridotto del Teatro. Con lui la giornalista e storica della danza Francesca Pedroni.